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Oltre 350mila follower

Don Ambrogio, il prete che diffonde il Vangelo via TikTok: «C’è voglia di confronto»

Don Ambrogio Mazzai, 31 anni, veronese cresciuto alla Croce Bianca, prima periferia cittadina, è sacerdote dal 2016. E tiktoker dal 2021.
Don Ambrogio a sinistra durante una messa e a destra su tik tok. Il sacerdote ha 350mila follower
Don Ambrogio a sinistra durante una messa e a destra su tik tok. Il sacerdote ha 350mila follower
Don Ambrogio a sinistra durante una messa e a destra su tik tok. Il sacerdote ha 350mila follower
Don Ambrogio a sinistra durante una messa e a destra su tik tok. Il sacerdote ha 350mila follower

Diffonde il Vangelo via tik tok, il social network dei giovanissimi. Video dopo video, con stile conciso, ironico e diretto, racconta la vita dei Santi, «uomini come noi che hanno fatto cose tanto straordinarie quanto normali, da prendere ad esempio». Risponde alle domande, le più disparate, su fede e cristianità con l’obiettivo di far riflettere, battuta pronta e spirito libero, provocando quel tanto che basta per suscitare un confronto diretto e possibilmente anche costruttivo.

Così facendo, ha accumulato in poco più di un anno oltre 350mila follower, sostenitori che lo seguono sul proprio canale, interagendo con commenti, like, quesiti. Un successo inaspettato e inedito, che ora sta doppiando anche su istagram, dove sta sfiorando quota 35mila follower: numeri che lievitano giorno dopo giorno. Don Ambrogio Mazzai, 31 anni, veronese cresciuto alla Croce Bianca, prima periferia cittadina, è sacerdote dal 2016. E tiktoker dal 2021.

«Ho creato il profilo quasi per caso, cedendo alle insistenze di un amico animatore. All’inizio ritenevo questo social troppo superficiale. Invece, ho dovuto ricredermi: fin da subito ho riscontrato un sacco di interazioni e molte persone si sono avvicinate a me e al mio messaggio proprio grazie ai video tik tok», spiega don Mazzai.

Il libro: «Upsy Daisy, le domande che non hai mai fatto a un prete»

Diventato ormai un personaggio famoso sulla piattaforma più giovane dei social – dove recentemente hanno cercato di sfondare con dubbi risultati anche i leader dei principali partiti politici – don Ambrogio ha scritto un libro Upsy Daisy, le domande che non hai mai fatto a un prete, che sarà in edicola entro i primi di novembre. «Ci sto lavorando da mesi. L’ho scritto mantenendo lo stile comunicativo dei video, che puntano a colpire nell’immediato ma a far riflettere nel tempo. Valore aggiunto, ho raccontato anche alcuni episodi della mia vita», aggiunge il giovane curato che dopo alcuni anni come aiuto parroco nella parrocchia di San Massimo e a Sant’Ambrogio di Valpolicella, ora è in forze alla parrocchia di Porto San Pancrazio. E studia comunicazione all’Università salesiana.

«Ho capito di essere portato per la comunicazione e intendo acquisire più conoscenze specifiche in questo campo. Certo, non mi aspettavo un successo così ma testimonia come la gente abbia voglia e bisogno di uscire dagli schemi, di confrontarsi con temi “altri”, di genuinità e di confronto. Molti mi scrivono iniziando con “non sono d’accordo con te, però...” Si tratta per me di interventi preziosi», aggiunge Mazzai.

 

@don.ambrogio Risposta a @martinaquattrini0 ♬ suono originale - don Ambrogio Mazzai

 

La fede in 20 secondi. Ma quante domande...

Quindi la fede può passare via tiktok, attraverso i 20 secondi, poco meno, poco più, di un video? «È un canale, come molti altri. Non si sostituisce certo all’incontro tra persone ma arricchisce. Per me è un mezzo efficace, un primo gancio. Un modo per rivolgermi a tutti, giovani, credenti e non», aggiunge il trentunenne appassionato di ciclismo i cui video – in particolare quelli contro la bestemmia e alcuni brevi approfondimenti sugli esorcismi – ha raggiunto un milione di visualizzazioni.

E collezionato domande su domande: qualcuna particolarmente scomoda? «Non esistono domande scomode. Semmai, è complesso trovare la giusta risposta. Essere esaustivi in una manciata di secondi è impossibile e non credo pagherebbe. Ma serve per innescare un pensiero, provocare una reazione», aggiunge il giovane prete, alle prese anche con i giovani d’oggi, in carne ed ossa, bulli e non. «Suo il motto “preghiere a nastro”, “utile per dare un’accezione nuova e positiva a un modo di dire che di solito i giovani utilizzano per ben altri concetti», precisa.

E a quando un tiktok sul nuovo vescovo Domenico Pompili? «Vedremo. Non lo conosco ancora, se non per il curriculum che lo precede. Ha già lavorato nell’ambito della comunicazione, penso avrà un occhio particolarmente attento su questa dimensione, è molto importante per la chiesa».

Ilaria Noro

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