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Istruzione

Disagi negli spostamenti da casa a scuola: la Rete degli studenti lancia un questionario

L'iniziativa ha già raccolto l’adesione di oltre 500 giovani utenti del trasporto pubblico locale
Gli studenti intervengono sul caos trasporti
Gli studenti intervengono sul caos trasporti
Gli studenti intervengono sul caos trasporti
Gli studenti intervengono sul caos trasporti

Un questionario sugli spostamenti casa-scuola e sull’esperienza in generale con i mezzi pubblici, per vagliare necessità e punti critici ed eventualmente chiedere aggiustamenti mirati. L’iniziativa è della Rete degli studenti medi di Verona, condivisa con l’Unione degli universitari. È stata lanciata qualche giorno fa e ha già raccolto l’adesione di oltre 500 giovani utenti del trasporto pubblico locale.

 

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A chi compila il form online si chiede di indicare, tra le altre, quante volte a settimana capita di trovare autobus troppo affollati per riuscire a salire a bordo, a che ora si dovrebbe entrare a scuola e a che ora, invece, si arriva effettivamente. «L’obiettivo», spiega Enrico Todesco, della Rete, «è capire dove e quali sono i disagi principali, ma anche come funziona la rete del trasporto pubblico rispetto alle esigenze di chi non ha altri mezzi per spostarsi». Lo spirito che anima l’iniziativa non è polemico, precisa Todesco. «Vogliamo essere d’aiuto. Da anni solleviamo la questione delle corse insufficienti, dei sovraffollamenti e dei ritardi. Ed è indubbio che quest’anno, con 90 corse in meno (quelle aggiuntive predisposte durante l’emergenza Covid, ndr) tutte queste problematiche stanno esplodendo».

Problemi di sovraffollamento non risolti

A un mese dall’inizio dell’anno scolastico il sovraffollamento dei mezzi non sembra essere completamente risolto. L’ultima protesta si è scatenata pochi giorni fa, sollevata dalle famiglie di alcuni alunni di Bovolone ad ammassarsi sui bus per arrivare in città in tempo per la prima campanella. Gli studenti ne hanno discusso tra loro, ieri pomeriggio, riuniti in assemblea.

«Da San Giovanni Lupatoto al liceo Montanari che frequento ci sono più o meno sette chilometri di distanza. La campanella suona alle 7.45 e io sono alla fermata un’ora prima, ma a volte non è sufficiente, perchè l’autobus è troppo pieno e tira dritto», spiega Anna Tibaldi. Alessia Salvagno ed Enrico Pistaffa frequentano l’istituto Einaudi di Borgo Roma, partendo da Buttapietra e Marchesino. «In teoria ci vogliono 15 minuti, ma certe mattine diventano 50. E abbiamo problemi anche al ritorno. Le lezioni terminano alle 15.55, abbiamo dovuto chiedere l’uscita anticipata per poter prendere il bus delle 15.45. Altrimenti dovremmo attendere un’ora alla fermata prima che passi quello successivo».

Laura Perina

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