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STASERA IN GRAN GUARDIA

Diocesi e Consiglio
islamico insieme
«Oltre la paura»

Dialogo aperto tra musulmani e cristiani stasera in Gran Guardia
Dialogo aperto tra musulmani e cristiani stasera in Gran Guardia
Dialogo aperto tra musulmani e cristiani stasera in Gran Guardia
Dialogo aperto tra musulmani e cristiani stasera in Gran Guardia

Contro pregiudizi e diffidenza c’è una città «di pace» che si ostina a credere nel dialogo. Mentre continuano le polemiche sull’annunciata apertura, a San Giovanni Lupatoto, di un centro di formazione teologica e civica delle guide religiose islamiche, l’Ufficio ecumenismo e dialogo della Diocesi e il Consiglio islamico provano a costruire un ponte oltre gli steccati ideologici. «Per una città di pace, insieme oltre la paura» è il tema dell’incontro di stasera alle 20.30 in Gran Guardia. L’iniziativa, cui collaborano il movimento dei Focolari e il Gruppo «Le 2 facce» e altre associazioni veronesi, è patrocinata dal Comune di Verona. Interverranno Stefano Verzè, giornalista ed esperto di politica internazionale e l’imam Muhammad Guerfi, presidente del Consiglio Islamico di Verona.

«Sarà un’occasione», dicono i promotori, «di conoscenza e approfondimento dei fatti che stanno avvenendo nel panorama europeo e internazionale e l’intento è contribuire alla costruzione di relazioni pacifiche nella nostra città». Don Luca Merlo, delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso sottolinea che «l’idea dell’incontro è nata dopo le stragi di Parigi» e che a proporla è stato il gruppo «Le 2 facce», formato da giovani cristiani e musulmani. «Avremo l’opportunità di ascoltare la testimonianza di giovani di fede islamica che vivono nella nostra città».

Una risposta alle polemiche di questi giorni sulla scuola islamica? «La serata è stata organizzata prima che scoppiasse un caso sul quale mi sembra ci sia stata una forte strumentalizzazione politica. A me», aggiunge don Merlo, «sembra che questa scuola sia una buona opportunità ed è positivo che queste attività di formazione si facciano alla luce del sole». Lo stesso portavoce dell’Associazione islamica italiana degli imam e delle guide religiose, Aboulkheir Breigheche dopo i fatti di Parigi aveva evidenziato che il pericolo è rappresentato da «imam fai da te» che si improvvisano predicatori con effetti deleteri sui fedeli. «Sono d’accordo», continua il sacerdote, «poiché la formazione dà garanzie di serietà e di trasparenza ed è positivo che la formazione delle guide religiose islamiche comprenda anche il dialogo interreligioso e i valori della nostra Costituzione. È proprio da qui che parte l’integrazione, per cui non le capisco proprio queste polemiche».

Una scuola di imam, ha ribadito Guerfi, «è la soluzione migliore per combattere gli estremismi». Quello di San Giovanni Lupatoto sarà il primo centro di formazione in Italia. «Aperto», assicurano i promotori dell’Associazione islamica delle guide religiose, «anche ai veronesi che vogliono imparare la cultura islamica». Con la scuola collaborerà anche l’università Cattolica di Milano.

Il giorno dopo le stragi di Parigi, proprio da San Giovanni Lupatoto, il direttivo dell’Associazione degli imam aveva lanciato una condanna durissima contro un «atto criminale che non trova giustificazioni». E avevano evidenziato: «Mai come oggi bisogna stare tutti uniti contro ogni forma di violenza o di ideologia estremistica che può destabilizzare la nostra società civile».

Enrico Santi

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