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la ricorrenza

Dantedì o Dante... chi? Le guide: «Verona ha già dimenticato Dante»

Come evento "riparatore" l'associazione Ippogrifo organizza alle 16, da piazza Bra, una visita guidata seguendo le orme veronesi del sommo Poeta
La statua di Dante in piazza dei Signori
La statua di Dante in piazza dei Signori
La statua di Dante in piazza dei Signori
La statua di Dante in piazza dei Signori

«Verona, come al solito, ha già dimenticato Dante. Oggi, 25 marzo, il Dantedì, la Giornata Nazionale istituita nel 2020 dal Governo, non viene celebrata. Non ci risultano eventi». È l'amara constatazione dell’associazione Guide Ippogrifo che come evento "riparatore" organizza alle 16, da piazza Bra, una visita guidata seguendo le orme veronesi del Poeta (per info e prenotazioni 045 8278959).

«Dopo l’indigestione nel 2021 di micro-eventi, di certo non memorabili, per i 700 anni dalla morte, Dante è sparito dalla memoria da una città che, nel mondo, potrebbe vantarsi di essere la più dantesca, per numero di luoghi vissuti o raccontati dal Poeta che qui trascorse il periodo più fecondo della sua attività artistica e filosofica. Comune, Università, Curia, Società Dante Alighieri, Regione, Ministero dei Beni Culturali e altri illustri realtà, due anni or sono avevano anche realizzato un sito-contenitore di eventi, www.danteaverona.it (precluso a chi, come le guide, praticamente ogni giorno parla di Dante). Il sito è defunto, ultimo aggiornamento un anno fa», è la denuncia dell'associazione.

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Le precedenti «dimenticanze»

«L’amnesia che ha per vittima un Poeta che, secondo tradizione, aveva una memoria leggendaria, non è fatto nuovo. Verona non ama Dante», proseguono le guide di Ippogrifo. «Nel 1921, per i 600 anni dalla morte, Ravenna aveva organizzato grandi celebrazioni, invitando anche delegazioni di politici e studiosi dalle città legate a Dante. Per qualche motivo i veronesi non andarono, forse non invitati. In extremis, quasi a fine anno e a celebrazioni ormai concluse, il 23 dicembre del 1921, i veronesi se ne accorsero. Una delegazione scaligera andò a Ravenna (arrivando, tra l’altro, quasi a mezzanotte…), per omaggiare il Poeta con un busto del suo antico amico, Cangrande I. Poi finì tutto a tarallucci e vino, con grandi mangiate in osteria. Ecco, un piccolo atto riparatorio, anche senza baldoria finale in osteria, Verona potrebbe dedicarlo all’uomo che a Verona compose grande parte dell’opera che è la base della nostra lingua».

Dal primo aprile una piccola mostra dantesca si aprirà a Castel San Pietro: «Forse sarebbe stato il caso di inaugurarla, invece che nel giorno degli scherzi, nel giorno di Dante. Quel giorno, nel 1300, il Poeta iniziava il suo incredibile viaggio nell’ultramondo. Aspettiamo fiduciosi gli eventi del 2121 per gli 800 anni dalla morte. Una volta ogni cento, forse, ce la faremo anche noi a ricordare l'Alighieri», conclude l'associazione.

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