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arena, la frattura si allarga

Extra lirica, nuovo organigramma con Gasdia presidente. Tommasi: «Un colpo di mano, atto di dubbia legittimità»

Non è più previsto un amministratore, ma un cda composto da tre membri: la sovrintendente alla presidenza, De Cesaris e Piva consiglieri
La sovrintendente Cecilia Gasdia con il sindaco Damiano Tommasi
La sovrintendente Cecilia Gasdia con il sindaco Damiano Tommasi
La sovrintendente Cecilia Gasdia con il sindaco Damiano Tommasi
La sovrintendente Cecilia Gasdia con il sindaco Damiano Tommasi

Si riaccende lo scontro politico sul caso di Arena di Verona srl, la società, controllata dalla Fondazione Arena, che gestisce l'extra lirica, quindi i concerti rock e pop e altri spettacoli in Arena.

Come già anticipato, la sovrintendente Cecilia Gasdia, neoconfermata per cinque anni alla guida dell'ente lirico, di cui è anche direttore artistico, ha modificato l’assetto della governance di Arena di Verona srl.

Il nuovo organigramma

Il nuovo organigramma - depositato dalla Gasdia stessa alla Camera di Commercio - non prevede più un amministratore della società a responsabilità limitata, ma un Consiglio di amministrazione composto da tre membri. A presiederlo sarà la stessa Gasdia, che verrà affiancata da due consiglieri tecnici: Gianfranco De Cesaris, il manager che per tre anni affiancò la Gasdia stessa alla Fondazione come direttore generale, e poi Flavio Piva, il presidente della Banca di Verona e Vicenza, manager che nell’ex Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena che era stato nominato in quota al ministero della Cultura, con profilo tecnico. Ma, come pure avevamo riportato, c’è di più.

A guidare Arena di Verona srl, con l’incarico di direttore operativo, sarà Cecilia Baczynsky, la manager del settore dello spettacolo che ha lavorato ad Arena di Verona srl quando amministratore, fino al 31 dicembre scorso, era Gianmarco Mazzi, attuale sottosegretario alla cultura nonché deputato di Fratelli d’Italia.

Nuovo fronte di scontro

E' una operazione, questa, che apre un altro fronte di scontro attorno alla Fondazione Arena, dopo che già la nomina della Gasdia, da parte del ministero, ma indicata da quattro membri del Consiglio di indirizzo in quota a ministero della Cultura, Regione, Camera di Commercio e Cattolica-Generali, non quindi il Comune, aveva aperto una crepa tra i soci.

Tanto che da parte della maggioranza di centrosinistra del sindaco Damiano Tommasi, presidente della Fondazione Arena, c'era stata una dura presa di posizione contro la scelta degli altri quattro soci, che tra l'altro avevano fatto già bocciare la manifestazione d'interesse, proposta da Tommasi, per indicare il sovrintendente al ministero. E, infatti, il Consiglio di indirizzo non è stato poi unanime nel riproporre la Gasdia.

Il commento del sindaco Tommasi

E ora, dopo quanto è successo con Arena di Verona srl, Tommasi stesso tuona. «Sono sconcertato che si sia proceduto al rinnovo del Cda di Arena di Verona srl senza alcuna condivisione con il Consiglio di indirizzo, né tanto meno con il sottoscritto, presidente di Fondazione Arena che ne è l'unico socio. Un colpo di mano, un atto che considero di dubbia legittimità», puntualizza il sindaco e presidente, «in quanto per legge solo il presidente della Fondazione ha la legale rappresentanza della stessa. Si tratta di un comportamento incomprensibile, tanto più nel momento in cui era in corso un dialogo con la sovrintendente nell'interesse della città».

Tommasi poi rincara la dose. «Ritengo che sia l'ennesimo segnale di un modo di operare sprezzante che non vuol tener conto della necessità di confrontarsi con l'Amministrazione eletta e di non voler condividere una linea culturale e di gestione dell'anfiteatro, che invece riteniamo debba essere rivista. A tali condotte risponderemo tutelando il Comune e la città intera. Purtroppo quanto accaduto complica sempre più la possibilità di collaborare. E' evidente che così facendo tutte le persone coinvolte si stanno assumendo ogni responsabilità non solo per quanto riguarda questa specifica vicenda ma anche per quanto accadrà nei prossimi mesi». 

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Enrico Giardini

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