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VERSO LE ELEZIONI

Centrodestra, è braccio di ferro per il candidato sindaco. E si parla di Alberto Giorgetti

Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti

Entrano nel vivo le grandi manovre per le elezioni comunali del 2022. Certo, la campagna elettorale comincerà in primavera, e quindi si è ancora alla pretattica. Ma l’adrenalina sale. Spuntano, e se ne parla nei corridoi della politica, nomi nuovi di possibili candidati a sindaco. E restano nodi da sciogliere. Nel centrodestra, che sta amministrando la città da quattro anni con la giunta del sindaco Federico Sboarina con Battiti, Verona Domani, Lega, Fratelli d’Italia e gruppo consiliare di Forza Italia - non più il partito - c’è fibrillazione. In questo fronte si va verso la ricandidatura di Sboarina, di Battiti ma da tre mesi entrato in FdI, il partito di Giorgia Meloni.

 

Ma che cosa farà la Lega, che non ha gradito le modalità d’ingresso del primo cittadino in FdI, a giugno, pochi giorni dopo che Matteo Salvini, a Verona, aveva dato il “placet” per altri cinque anni con Sboarina? Potrebbe puntare su un altro candidato. In questo momento c’è, però un braccio di ferro per le nomine del nuovo Consiglio del Consorzio Zai. La Lega chiede maggiore spazio e peso, cioè cariche, rispetto a FdI e a Verona Domani, il cui presidente, Matteo Gasparato, è anche l’uscente alla guida del Consorzio Zai e punta alla terza conferma. C’è però anche il nodo della candidatura a sindaco. Va ricordato che nell’area del centrodestra si prospetta la ricandidatura dell’ex sindaco Flavio Tosi, ora all’opposizione di Sboarina.

 

È chiaro poi che, nel centrodestra nazionale, il tema “elezioni di Verona” in questa fase non è ancora nell’agenda dei partiti. Ciò perché anzitutto i riflettori saranno puntati sul voto dei prossimi 3 e 4 ottobre nelle grandi città come Roma, Milano, Napoli, Bologna, dove il voto ha anche un forte significato politico. Si voterà anche in 23 Comuni veronesi. Sarà poi il tavolo nazionale dei partiti a decidere per il 2022. Quindi Lega e Forza Italia, nel Governo Draghi, e Fratelli d’Italia, ora all’opposizione, nell’ottica di un ricompattamento del centrodestra potrebbero poi “spartirsi” le candidature a sindaco - e quindi ritrovare intesa - nelle città al voto nel 2022, tra cui Verona.

 

Dove, però, il Carroccio ora alza il tiro. E tra le voci che girano su possibili candidati sindaco esterni alla Lega ma sostenuti da questa, magari con Forza Italia e altre forze civiche, magari tosiane - ma non con Fdi e le civiche per Sboarina - ce n’è una per certi versi clamorosa. Quella dell’ex deputato di An e poi Pdl e Forza Italia, nonché già sottosegretario, Alberto Giorgetti. Ora non più in politica. Singolare perché fu Giorgetti a lanciare nel 2002 l’ingresso in politica, in An, di Sboarina; ma poi nel 2017 sostenne le candidatura a sindaco di Patrizia Bisinella, per l’area di Tosi, contro Sboarina.

 

Alberto Giorgetti poi ha un fratello, Massimo, ex assessore e consigliere regionale, ora vicecoordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Voci, certo, ma il nome di Alberto Giorgetti gira. E sarebbe il terzo, per il centrodestra, oltre a Sboarina e a Tosi che si dice potrebbe riavvicinarsi alla Lega. Da cui nel 2015 fu espulso da Salvini. Intanto il centrosinistra, dal Pd a Traguardi, Verona e Sinistra in Comune, Azione, Più Europa, mondo civico, attende, come detto nei giorni scorsi, che l’ex calciatore Damiano Tommasi dica se è o meno disponibile a candidarsi a sindaco.

 

La risposta era attesa per giugno, poi è slittata. Intanto, mentre è cominciata a Quinzano la Festa de l’Unità, del Pd, che continuerà fino a lunedì con dibattiti anche sulle elezioni di Verona 2022, lo stesso Tommasi parlerà alla Festa de l’Unità nazionale, a Bologna, il 9 settembre, con l’ex calciatrice Katia Serra, ora commentatrice televisiva.

Enrico Giardini

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