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Le reazioni

Caso Agsm Aim. Tosi: «D'accordo con Tommasi, ora ripristini lo spoil system». Sindacati: «Ennesimo terremoto a porte chiuse»

Da sinistra: Barbara Marchini (Uil), deputato Flavio Tosi (Forza Italia), Giampaolo Veghini (Cisl) e Francesca Tornieri (Cgil)
Da sinistra: Barbara Marchini (Uil), deputato Flavio Tosi (Forza Italia), Giampaolo Veghini (Cisl) e Francesca Tornieri (Cgil)
Da sinistra: Barbara Marchini (Uil), deputato Flavio Tosi (Forza Italia), Giampaolo Veghini (Cisl) e Francesca Tornieri (Cgil)
Da sinistra: Barbara Marchini (Uil), deputato Flavio Tosi (Forza Italia), Giampaolo Veghini (Cisl) e Francesca Tornieri (Cgil)

«La notizia della richiesta di dimissioni da parte del Sindaco di Verona ai consiglieri di amministrazione veronesi della Multiutility AGSM AIM arriva improvvisa. Da mesi assistiamo spesso attoniti alle lacune organizzative, alla mancanza di comunicazione e allo sfilacciamento generale che emergono in seno al gruppo dirigente sul caso Compago. Un’immagine poco edificante aggravata dall’assoluta mancanza di confronto con le Rsu aziendali e le organizzazioni sindacali da parte di tutte le parti in causa». Comincia così la nota di Cgil Cisl Uil sul caso Agsm Aim.

«Assieme alle rappresentanze aziendali dei lavoratori, da settimane siamo in attesa di un riscontro alla nostra richiesta di un incontro chiarificatore. Tale richiesta rimane ad oggi inevasa e apprendiamo soltanto a mezzo stampa dell’ennesimo terremoto che stravolge il gruppo a nemmeno due anni dalla sua nascita», prosegue la triplice sindacale scaligera.

«L'Amministrazione comunale, determinante nelle scelte e negli indirizzi, è chiamata a decidere se far crescere il gruppo adottando una gestione trasparente, rispettosa dei lavoratori e delle relazioni sindacali, finalizzata a rendere un buon servizio ai cittadini e alla crescita dei volumi occupazionali oppure continuare con una gestione dai tratti opaca e chiusa al confronto. Come organizzazioni sindacali sosterremo la prima strada e contrasteremo la seconda e il prossimo banco di prova sarà la necessaria fase di rilancio che dovrà seguire a questa nuova crisi».

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Ancor più dura la reazione del deputato veronese di Forza Italia, nonché ex sindaco Flavio Tosi che sostiene di condividere la scelta di Tommasi di chiedere le dimissioni del presidente Casali e della consigliere Vanzo da Agsm-Aim. «Lo avevamo chiesto ufficialmente venti giorni fa, ritenendo discutibile l’operazione Compago e, ancora di più, l’atteggiamento per nulla trasparente del Cda, che dapprima aveva scaricato tutte le responsabilità dell’operazione sul consigliere delegato Quaglino, salvo poi emergere che invece aveva avallato tutto. Quanto accaduto ha rotto il rapporto di fiducia e non si poteva far finta di nulla» dice Tosi.

Tosi giudica poi  «poco elegante»  l’atteggiamento di Casali e Vanzo, che, nonostante tutto, «ancora rifiutano di dimettersi. La loro lettera di dimissioni – spiega Tosi – sarebbe dovuta partire già il giorno dopo le elezioni comunali di giugno, perché Agsm-Aim è un’azienda controllata dal Comune e loro sono espressione dell’ex Sindaco Sboarina, quindi di un’altra maggioranza».

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Al riguardo Tosi ricorda: «Io da Sindaco avevo modificato gli statuti delle partecipate, determinando la scadenza dei Cda con la scadenza del mandato di un Sindaco, andando anche contro i miei interessi, ma agendo secondo correttezza politica-istituzionale. Infatti, trattandosi di aziende partecipate e controllate dal Comune, ritenevo giusto che ogni Cda fosse espressione del Sindaco e dell’Amministrazione in quel momento in carica, in modo che tutti lavorassero in un clima di piena fiducia». 

L'ex primo cittadino conclude: «L’Amministrazione Sboarina però durante il suo mandato ha modificato nuovamente gli statuti, bloccando lo spoil system e soprattutto imbullonando alla sedia uomini e donne di sua fiducia. Un atto molto scorretto». Tosi pertanto chiede che «Tommasi negli statuti delle partecipate ripristini il principio da noi fissato: il mandato dei Cda di ogni partecipata deve essere strettamente collegato al mandato di un Sindaco».

 

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