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Il reportage / foto e video

Cantieri tav a Verona: in viaggio fra le (drastiche) modifiche alla viabilità

Dal 20 settembre modifiche alla viabilità per la Tav a Verona. Residenti preoccupati
Cantieri lavori Tav Verona (foto Marchiori)

Incertezze, incognite e... dita incrociate. I residenti dell'est veronese vivono con una certa apprensione le modifiche alla viabilità che scatteranno da martedì prossimo (20 settembre) per consentire i lavori per la linea ferroviaria dell'Alta velocità

 

Chiusura sottopasso Porto San Michele e restringimento via Unità d'Italia

L'imminente chiusura del sottopasso di via Porto San Michele che collega viale Venezia a Porto San Pancrazio, e la conseguente riduzione di via Unità d'Italia a due corsie prevista a ottobre, spaventa principalmente gli automobilisti costretti a percorrere il tragitto in direzione città la mattina presto quando il traffico, persino con le attuali quattro corsie, è sempre caotico e a rilento. Anche chi utilizza la bici non dorme però sonni tranquilli.


A quanto pare, infatti, il sottopasso fin dal 20 settembre diventerà inaccessibile a tutti. Probabilmente persino ai pedoni. Si vive ancora con qualche punto interrogativo, e anche i frequentatori di parco Buri e dell’adiacente villa non hanno ancora le idee chiare su come potranno raggiungere le mete immerse nel verde una volta che il sottopasso di via Bernini verrà chiuso completamente.

 

La prima riduzione

Dal 9 ottobre ci sarà infatti la prima parziale riduzione del transito veicolare, con la chiusura a senso unico alternato governata da un semaforo. Poi, una volta che sarà riaperto il sottopasso pedonale già inaccessibile da qualche giorno, destinato a fare spazio ai mezzi leggeri da nord verso sud, il sottopasso verrà chiuso del tutto, dall'8 gennaio al 28 marzo dell'anno prossimo.
Nel frattempo, tra il 17 ottobre e il 12 dicembre sarà chiusa anche via Serenelli. «Vivo sopra il sottopasso del Porto e sono molto preoccupata della sua chiusura», dice Vivienne Crisanti che lavora in un locale di San Michele, all'imbocco della strada che porta a Bosco Buri. «Solitamente mi sposto in bici per essere dietro il bancone del bar già alle 6 e se, come mi è stato detto, il sottopasso sarà chiuso anche alle bici, dovrò passare dal Buso del Gato di Porta Vescovo, poco illuminato e isolato. La cosa non mi fa stare per nulla tranquilla. Spero che rimanga un varco almeno per i pedoni e di potermela fare a piedi».

 

Il «buso del gato» e via del Capitel

Anche Vittorio Valente, residente di San Michele, utilizza prevalentemente la bici. «Avremo un ulteriore disagio con la chiusura anche del Buso del Gato», dice. «Il traffico veicolare sarà terribile, specie per chi deve andare dall'est al sud veronese e dovrà raggiungere la zona del cimitero monumentale, e c'è da sperare che non si susseguano i ritrovamenti di bombe e che i lavori filino via veloci. Confidiamo che venga fatta al più presto la rotonda all'altezza di via Quattro Stagioni, e magari pure quella all'incrocio con via del Capitel. Si tratta di opere fondamentali per migliorare una volta per tutte la viabilità della zona».
Dal 24 ottobre anche via del Capitel sarà chiusa al traffico e via Unità d'Italia diventerà a due corsie. Qui si vive con il fiato sospeso. «Non ci hanno comunicato nulla, non ci sono cartelli. L'unico è quello che annuncia la chiusura del sottopasso», dice Michele Corso, titolare della pasticceria Battini in via del Capitel. «Con il coinvolgimento della tangenziale si è già visto quanto sia compromesso il traffico da e verso San Martino Buon Albergo», gli fa eco una cliente di Borgo San Felice. 

 

Critiche per l'informazione

 «L’informazione avrebbe dovuto essere più tempestive per permettere alla gente di organizzarsi e magari sperimentare già per tempo percorsi alternativi». Tra i molti disagi c'è anche chi guarda con gioia all'imminente chiusura del sottopasso di Porto San Michele. Cristina Fochesato abita proprio al suo imbocco lato Porto, nella piazzetta all'angolo con via Galilei. 
«Il tunnel ci porta in quartiere troppe auto», fa notare. «Se venisse chiuso per sempre personalmente ne sarei contenta». 

Chiara Bazzanella

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