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Introdotto dal governo Draghi nel decreto Aiuti ter

Bonus 150 euro, la mappa dei 397mila beneficiari veronesi: ecco chi deve richiederlo

Quasi 60 milioni vanno al 57% dei contribuenti della nostra provincia, ma in alcune zone montane e della Bassa è record di redditi sotto i 10mila euro
I 150 euro andranno a chi nel 2021 ha dichiarato fino a 21mila euro
I 150 euro andranno a chi nel 2021 ha dichiarato fino a 21mila euro
I 150 euro andranno a chi nel 2021 ha dichiarato fino a 21mila euro
I 150 euro andranno a chi nel 2021 ha dichiarato fino a 21mila euro

L’ultimo bonus, previsto attraverso il decreto Aiuti Ter dal Governo Draghi prima delle elezioni politiche e destinato a supportare chi ha poco margine per far fronte ai continui aumenti delle bollette, arriverà sui conti dei beneficiari a partire da novembre.

A chi è rivolto l'una tantum da 150 euro

Si stima che in provincia a ricevere l’una tantum da 150 euro, che andrà a chi ha dichiarato l’anno scorso fino a 20mila euro, saranno poco meno di 397mila tra lavoratori dipendenti, pensionati ed autonomi, ovvero il 57% del totale dei contribuenti (692.768). Si tratta di una platea composta per il 35% da pensionati, circa 140 mila.

Dal prossimo mese quindi nel Veronese inizierà ad essere liquidata una cifra che si avvicina ai 60 milioni di euro. A fare i conti è Adico, l’associazione difesa consumatori di Venezia che per quantificare il numero dei percettori nel Veronese ha analizzato le fasce reddituali, considerando chi nel 2020 ha avuto entrate annuali lorde comprese fino a 10 mila euro, tra 10 e 15mila euro e non oltre i 26mila euro (il ministero delle Finanze elabora la fascia 15-26mila euro, quindi la stima sui beneficiari da 15 a 20mila euro non può che essere approssimativa, ndr).

 

La mappa dei contribuenti veronesi nel 2021

Oltre 103mila contribuenti, su un totale di circa 195mila, hanno le carte in regola per ricevere il bonus in città. Segue Villafranca, a quota 13.785 (su 24.653 contribuenti totali). Incalzano San Giovanni Lupatoto e Legnago, centri che superano quota 10mila potenziali beneficiari dell’aiuto. Nelle zone della provincia più isolate, come quelle montane o della Bassa, dove si concentra il maggior numero di anziani, è rilevante la quota di chi dichiara meno di 10mila euro l’anno.

Come verrà erogato il bonus

L’una tantum, assegnato ad una platea più ristretta rispetto al precedente bonus da 200 euro distribuito a luglio (per contribuenti fino a 35mila euro, ndr) arriverà direttamente in conto corrente ai pensionati il mese prossimo. Per i dipendenti sarà inserito in busta paga, previa autodichiarazione del lavoratore resa al datore di lavoro. Sarà liquidato a novembre anche ai percettori di reddito di cittadinanza.

Discorso a parte per gli autonomi. «Per chi versa ad una gestione separata o cassa professionale, come artigiani o alcuni professionisti, occorre fare una domanda specifica entro il 30 novembre per ottenere solo i primi 200 euro o i 350 (sommando i due bonus) in soluzione unica a seconda del reddito annuo lordo dichiarato nel 2021», spiega Monica Bombieri, responsabile del patronato Inas Cisl che, come tutti i servizi di assistenza previdenziale e fiscale, è stato preso d’assalto per richieste e precisazioni.

La stessa domanda deve essere compilata anche da stagionali, lavoratori dello spettacolo e autonomi che non hanno una gestione separata e che potranno ricevere uno o entrambi i bonus dall’Inps. Per tutti gli autonomi il saldo arriverà quindi successivamente rispetto a pensionati e dipendenti.

«Inoltre per lavoratori e lavoratrici domestiche, sarà l’Inps a controllare i requisiti e ad erogare il bonus come già accaduto in estate per il precedente una tantum», informa Eleonora Fadini, responsabile del patronato Inca Cgil.

Buone notizie per il bonus da 550 euro indirizzato ai lavoratori part time con ciclo verticale nel 2021. «Solo a partire da agosto sono stati emanati i primi provvedimenti che hanno sbloccato l’aiuto riservato a chi ha un impegno lavorativo concentrato in alcuni mesi all’anno, con periodi non interamente lavorati (tra 7 e 20 settimane, ndr), disposto dal Decreto Aiuti (numero 50/2022), già convertito in legge», conclude Bombieri.

 

Valeria Zanetti

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