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le reazioni

Assalto ai tifosi del Marocco, condanna unanime: «Razzismo profondo e spedizione programmata. Lavoriamo per l'inclusione»

Il Comune: «Episodi del genere non devono ripetersi». Il Pd: «A Verona tutti hanno il diritto di sentirsi cittadini con pari dignità»
La Polizia Locale in corso Porta Nuova poco dopo l'assalto
La Polizia Locale in corso Porta Nuova poco dopo l'assalto
La Polizia Locale in corso Porta Nuova poco dopo l'assalto
La Polizia Locale in corso Porta Nuova poco dopo l'assalto

«L’Amministrazione comunale ringrazia le forze dell’ordine per aver, con il supporto della Polizia Locale, prontamente intercettato e identificato i 13 giovani, tutti conosciuti come militanti di gruppi di estrema destra, che ieri sera si sono resi colpevoli di ripetute aggressioni ai danni di numerosi concittadini che si trovavano a festeggiare per la vittoria del Marocco agli ottavi di finale dei Mondiali di calcio in Qatar, con una comunità coesa e felice dei successi sportivi. Perché è in fondo questo che deve fare lo sport: unire, superare le barriere». Questa la nota del Comune di Verona all'indomani del grave assalto ai tifosi del Marocco che ha portati a 13 fermi da parte della polizia.

L'assessore: «Lavoriamo per l'inclusione e la convivenza pacifica»

«Come amministrazione ci rattrista vedere la nostra città, che sa essere accogliente e inclusiva, tornare ad essere raccontata, come nel passato, violenta e razzista - commenta Jacopo Buffolo, assessore alle Politiche giovanili -. Episodi come questi sembrano riportarci indietro ad una città che siamo convinti di poterci lasciare alle spalle. A chi ha subito aggressioni e alla comunità marocchina esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza, e lavoriamo tutti insieme per migliorare sempre di più l’inclusione e la convivenza pacifica, affinché simili episodi non si ripetano. Perché la nostra Verona, ora e in futuro, sia sempre di più capace di dare a tutti i cittadini spazi sicuri di crescita e di coesione sociale».

Il Pd: «Chiediamo misure per accrescere la sicurezza»

«Come Pd condanniamo la violenza sempre e ovunque. Vale per l’aggressione del branco ai danni del cameriere fuori da un locale in via Nizza di qualche giorno fa, e vale per i disordini creati ieri sera da una banda di incappucciati in occasione dei festeggiamenti della comunità marocchina per la qualificazione della loro nazionale ai quarti di finale della Coppa del Mondo di calcio», afferma Emanuele Amaini, Segretario cittadino Pd Verona.

«Condannare la violenza da chiunque provenga, senza se e senza ma, non significa tuttavia non sapere distinguere la diversa matrice delle azioni che in un caso appare delinquenziale e sociopatica - il branco che per futili motivi (una sigaretta!) attacca l’individuo isolato - mentre nel caso dell’assalto ai caroselli di automobili festanti la matrice è chiaramente di tipo politico, xenofoba, tesa ad attaccare fisicamente il diritto di una comunità a calpestare il suolo cittadino. Non possiamo permettere che nella nostra città ci sia qualcuno che si attribuisca il diritto di decidere chi può far festa e chi no, chi ha diritto di camminare per strada e chi no. A Verona tutti hanno il diritto di sentirsi cittadini con pari dignità».

«Quindi da una parte condanniamo l’ennesima violenta espressione politica dell’estrema destra veronese, che va isolata», prosegue Amaini, «mentre dall’altra parte, con riferimento alla microdelinquenza giovanile, chiediamo misure in grado di accrescere la sicurezza dei cittadini, un maggiore presidio del territorio capace di intercettare e spezzare i legami devianti che talvolta possono formarsi tra i giovani adolescenti. Come Pd da almeno 15 anni proponiamo l’introduzione del vigile di quartiere e pensiamo sia stato dimostrato anche di recente che il presidio del territorio possa prevenire la microdelinquenza facendo svanire il senso di immunità e di impunità dietro al quale spesso maturano forme di microcriminalità giovanili». 

Traguardi: «Razzismo profondo»

Anche il gruppo Traguardi in Consiglio comunale interviene per esprimere solidarietà ai tifosi del Marocco per l'agguato che hanno subito ieri sera. «Ci pare particolarmente grave sia per il razzismo profondo che lo ha originato sia per quello che sembra a tutti gli effetti un vile tentativo di attribuire i disordini ai festeggiamenti e, di riflesso, alla comunità straniera. Un plauso va alle forze dell'ordine, poiché grazie alla loro prontezza è stato possibile identificare subito i colpevoli e sgombrare il campo a dubbi ed esitazioni sugli artefici del gesto e sulle loro finalità», spiegano la capogruppo Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato.

«Questo raid squadrista è collegato all'aggressione gravissima di sabato scorso ai danni di un giovane cameriere veronese massacrato di botte in centro storico per il fatto che in entrambi i casi si tratta di gruppi di persone più o meno organizzati che pensano di poter godere di una impunità di fatto. Vuoi perché sanno di agire in aree ormai desertificate e prive di quel controllo sociale che prima esercitavano – anche solo con la loro presenza – i residenti, come nel caso di sabato scorso, vuoi perché un certo tipo di politica ha sempre derubricato a goliardata i loro gesti di violenza e intolleranza. Da parte nostra condanniamo senza mezzi termini questi episodi e ci appelliamo a una mobilitazione generale della politica, tutta, il cui compito è anche quello di sostenere la prospettiva di una sana convivenza civile attraverso le azioni quotidiane e di governo che mettano in pratica i valori dell'inclusione e del rispetto. 

Cugini: «Spedizione squadrista programmata»

«Non sono semplicemente “ragazzi con la felpa nera”, i picchiatori incappucciati, dal volto coperto che ieri sera, in Corso Porta Nuova, hanno aggredito le persone che festeggiavano la vittoria del Marocco. Sono fascisti. Non è un caso se, le forze dell’ordine intervenute, sono state subito in grado di individuare e identificare il gruppo. I picchiatori sono sempre le stesse persone che, da tempo, tutte le settimane, soprattutto nel quartiere di Veronetta, minacciano esercenti, titolari dei bar ed esponenti delle associazioni». È quanto afferma Jessica Cugini - In Comune per Verona, Sinistra Civica Ecologista.

«I 13, tutti conosciuti, appartengono all’estrema destra veronese, protagonista non da oggi di ronde nei quartieri. E quella che è andata in scena vicino a piazza Bra, con tanto di manganelli e catene, deve essere chiamata per quello che è: una spedizione squadrista programmata. Occorre utilizzare i termini giusti, non solo per non sottovalutare l’accaduto, ma per restituire forza a una richiesta che facciamo da tempo, che vengano sciolti nazionalmente i gruppi nazifascisti di Casa Pound e Forza Nuova. Sono oramai anni che una parte della città denuncia la presenza e l’agire sul territorio degli esponenti di queste organizzazioni, soprattutto di un quartiere. A febbraio, all’indomani delle aggressioni di cui si erano resi protagonisti sempre gli stessi, una grande manifestazione era stata organizzata da varie realtà cittadine, una manifestazione che aveva riempito piazza Isolo di donne e uomini uniti da un unico appello: “Liberiamoci dal fascismo”. Un appello che non ha smesso di essere valido, che è passato quasi in sordina, ma che non è possibile torni attuale solo quando la cronaca punta il faro sugli episodi iceberg di questa presenza in città».

Lorenzoni: «Sgomento per quanto accaduto»

«Esprimo solidarietà alla comunità marocchina di Verona per le aggressioni subite ieri sera in Corso Porta Nuova, mentre alcuni cittadini del Marocco stavano festeggiando la storica qualificazione della loro Nazionale ai Quarti di Finale dei Campionati del mondo di calcio».

Così il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni che aggiunge: «Rimango sgomento per quanto avvenuto e solidarizzo con le vittime dell’assalto. Questo non è il volto del Veneto che conosciamo, una regione accogliente, chiamata a costruire il proprio presente, e il futuro, sulle fondamenta del multiculturalismo. L’unità delle differenze, anche culturali, è un valore da salvaguardare. I Mondiali in corso in Qatar sono un’occasione di festa, mai dovremmo assistere a scene di scontri fra cittadini italiani e stranieri».

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