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la pedalata solidale

Asfa Tour, 130 chilometri in bici per sensibilizzare alla donazione di sangue

Il presidente: «Un modo per raggiungere tutti i gruppi di donatori presenti sul territorio»
Il gruppo alla tappa finale di San Bernardino
Il gruppo alla tappa finale di San Bernardino
Il gruppo alla tappa finale di San Bernardino
Il gruppo alla tappa finale di San Bernardino

Approdati al Convento di San Bernardino, dopo una pedalata di 130 chilometri tra Verona e provincia, i gruppi ciclistici ASD Mario Conti di San Giovanni Lupatoto e Bike Team di Zevio, hanno tagliato il traguardo della seconda edizione dell’ASFA Tour - Giro delle Sezioni, iniziativa promossa dall’Associazione donatori di sangue «San Francesco D’Assisi» per sensibilizzare alla donazione del sangue attraverso il linguaggio dello sport, e nello specifico del ciclismo su strada.

La pedalata solidale, che ha visto la partecipazione di Fondazione Più di Un Sogno (Zevio) e il patrocinato dal Comune di San Giovanni Lupatoto -, è partita questa mattina di buon ora dalla Bra, dopo la benedizione delle due ruote impartita da don Carlo Vinco, parroco di San Luca Evangelista, per toccare le tappe del quartiere cittadino della Sacra Famiglia, Rizza, Nogarole Rocca, Bonavigo, Zevio (presso il laboratorio Good Food), San Giovanni Lupatoto (dove i ciclisti sono stati accolti dall’amministrazione comunale).

Una passione che fa bene al... cuore

«Un modo per raggiungere tutti i gruppi di donatori presenti sul territorio», dice Alessandro Toaiari, presidente provinciale di ASFA. «Ogni singolo volontario è importante, sia che abiti in città o nel paese più lontano della provincia. Inoltre, il tour consente ai ciclisti delle squadre coinvolte di dare una valenza sociale e di volontariato allo sport da essi praticato come passione».

La partenza da piazza Bra
La partenza da piazza Bra

Come segno di riconoscenza, per la fatica - ma anche la passione - profuse nell'iniziativa, i ciclisti delle due "squadre" hanno ricevuto in dono il «Diario del Ciclista» realizzato dai giovani con disabilità intellettiva che partecipano al progetto T-Lab di Fondazione Più di Un Sogno. Mentre i giovani del laboratorio Good Food hanno prestato servizio nei cinque punti di ristoro allestiti durante il tragitto, che ha permesso di mettere assieme le esperienze delle singole sezioni dell'associazione. 

Francesca Saglimbeni

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