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Grazie a un lascito

Anteas ha un nuovo mezzo di trasporto per anziani e disabili

I volontari di Anteas con il nuovo mezzo (Saglimbeni)
I volontari di Anteas con il nuovo mezzo (Saglimbeni)
I volontari di Anteas con il nuovo mezzo (Saglimbeni)
I volontari di Anteas con il nuovo mezzo (Saglimbeni)

Il trasporto sociale di Anteas arriva anche in città. Il primo mezzo per rispondere al bisogno di mobilità delle fasce di popolazione più fragili di alcune aree ad alta densità di Verona, è stato consegnato giorni fa ai volontari dell’organizzazione di volontariato Anteas-Punto Famiglia, presso la parrocchia di Santa Maddalena, al Saval, con tanto di benedizione del parroco don Elvis Molinarolo.

La nuova quattro ruote, modello Qubo, infatti, andrà a offrire un servizio di trasporto e accompagnamento di persone ai cittadini residenti tra lo stesso Saval e i quartieri limitrofi, coprendo una vasta zona cittadina.

Tre le categorie di beneficiari:

  • anziani over 65 non autosufficienti e parzialmente tali, con reti familiari e informali carenti;
  • disabili certificati ai sensi della legge 104/1992;
  • adulti affetti da momentaneamente o permanente patologia invalidante, impossibilitati a usare altri mezzi (per informazioni: 370.1553252 – 340.3323336).

«Si tratta del lascito di un parrocchiano, Antonio Lucchese, che ora non c’è più. E che prima di morire ha dato disposizioni affinché il mezzo fosse messo al servizio del nostro volontariato», ha spiegato Luisa Zanoni, presidente di Anteas Punto Famiglia, che ha sede a San Massimo.

«Naturalmente lo abbiamo personalizzato con i nostri riferimenti e con il nome del generoso donatore, e ora siamo pronti, con i primi sei volontari, per partire con questa attività solidale, che nella provincia scaligera (grazie ad altre associazioni di Anteas è già molto capillare, anche nel territorio della città». 

Francesca Saglimbeni

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