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I NODI DEGLI ENTI

Agsm Aim e Compago, Tommasi alla resa dei conti: «Forti perplessità sulle decisioni assunte»

Acceso incontro ieri tra sindaco e consiglieri veronesi del cda: nell'attesa dell'esito dell'indagine, incontrerà presto Rucco e i componenti in quota a Vicenza
Agsm Aim Il presidente Casali (a sinistra) e il consigliere delegato Quaglino
Agsm Aim Il presidente Casali (a sinistra) e il consigliere delegato Quaglino
Agsm Aim Il presidente Casali (a sinistra) e il consigliere delegato Quaglino
Agsm Aim Il presidente Casali (a sinistra) e il consigliere delegato Quaglino

Caso Agsm Aim, Tommasi punta i piedi, al faccia a faccia piuttosto acceso di ieri in Comune con i tre consiglieri di amministrazione in quota a Verona. Cioè il presidente Stefano Casali, Francesca Vanzo e Stefano Quaglino. Quindi: avere quanto prima i risultati dell’indagine tecnica sull’operazione Compago. Ma intanto il sindaco Damiano Tommasi «conferma di nutrire forti perplessità sulle decisioni assunte dal Consiglio di amministrazione», di Agsm Aim, «nella gestione del delicato momento che sta vivendo la società e si riserva di ricevere e ascoltare quanto prima anche i consiglieri espressione dell’amministrazione vicentina, oltre al Collegio sindacale, come pure da loro richiesto».

 

I nodi da sciogliere

Sentenza rinviata, leggi possibile revoca dei consiglieri di amministrazione in quota a Verona? Tregua armata? Di certo c’è che il sindaco del Comune scaligero, proprietario del 62 per cento di Agsm Aim, mentre il restante 38 per cento è del Comune di Vicenza, vuole vederci chiaro: anzitutto sulla revoca delle deleghe per operazioni straordinarie votata nelle scorse settimana da cinque su sei consiglieri di amministrazione di Agsm Aim nei confronti di Stefano Quaglino, consigliere delegato. E l’operazione che lui aveva condotto - ed era giunta a un contratto preliminare - è l’acquisizione, da parte della controllata Agsm Aim Energia, del 35 per cento di Compagno Srl, società milanese di vendita di energia elettrica e gas.

 

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Un piano sul quale, a fine settembre, Agsm Aim Energia ha frenato, portando il tema al cda della holding Agsm Aim. Che recependo i dubbi della controllata, ha revocato quelle deleghe a Quaglino avocandole a sè. Intanto, però, dopo una guerra di verbali e di interpretazioni di verbali stessi dei cda - una vulgata: la holding Agsm Aim aveva dato l’ok tutto; altra vulgata: non è vero, non ha deliberato nulla, e da qui l’indagine interna voluta dal cda - si è arrivati all’invito del sindaco Tommasi al cda a non procedere con operazioni tipo modifiche sulle deleghe. Azioni che potrebbero avere conseguenze pesanti per l’azienda, esponendola a potenziali «ingenti richieste risarcitorie».

Va ricordato che Casali, di Verona Domani-Fratelli d’Italia, Francesca Vanzo, della Lega, e Stefano Quaglino, manager proveniente dalla trentina Dolomiti Energia, erano stati nominati dalla maggioranza di centrodestra del sindaco Federico Sboarina, all’inizio del 2021 quando si fusero Agsm e Aim Vicenza. Nel cda poi ci sono i tre espressi dal sindaco berico Francesco Rucco, di centrodestra, cioè il vicepresidente Gianfranco Vivian, quindi Fabio Sebastiano e Anna Massaro. Verona, tra l’altro, che pure ha il 62 per cento, in qualche modo ora fa pesare di più e diventare decisivi i tre consiglieri vicentini, rispetto ai “veronesi” visto che Quaglino è “sotto osservazione”.

 

Il confronto con Vicenza

Tommasi, alla guida di un’amministrazione di centrosinistra come già anticipato prevede inoltre un momento di confronto e condivisione con Rucco, dice la nota del Comune, «e rimane sempre in attesa di conoscere le evidenze delle verifiche tecniche sull’operazione Compago disposte dal cda oltre un mese fa e che tardano ad arrivare». Come detto infatti sono in campo gli advisor, ai quali il Gruppo ha chiesto di verificare la congruità del valore della partecipazione che la controllata Agsm-Aim Energia avrebbe dovuto acquisire in Compago.

 

L'operazione Compago: cosa prevedeva

L’operazione prevedeva un esborso di circa sette milioni per il 35 per cento della società milanese. Cifra che i soci pubblici sospettano possa essere inferiore a quello previsto contrattualmente. Il Gruppo ha scelto la milanese Intermonte per analizzare le criticità dell’operazione Compago e valutare l’effettivo valore della partecipazione, il professor Stefano Ambrosini, esperto in materia societaria e contrattuale, per la parte legale, il professor Giovanni Caruso dell’Università di Padova per eventuali profili penali, mentre la società controllata ha incaricato il professor Roberto Bianchini di Milano per una valutazione indipendente del business plan. Si attenderà dunque l’esito dei prossimi incontri.

Enrico Giardini

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