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IL BILANCIO

Aeroporti, il Catullo guida la ripresa del Nordest: secondo scalo del Veneto

Nel 2022 circa tre milioni di passeggeri, recuperando l'82% dei volumi di traffico del 2019. Arena: «Senza la guerra li avremmo superati»

I flussi dei passeggeri al Catullo decollano. E recuperano gran parte del volume di passeggeri registrato nel 2019, prima della pandemia e dello stop di arrivi dalla Russia a causa del conflitto. Un trend positivo che trova conferma in tutto il Nordest e, a più ampio raggio, in tutto il Paese.

Nel dettaglio, l’aeroporto di Verona ha registrato circa 3 milioni di passeggeri nel 2022, recuperando l’82% dei volumi di traffico del 2019, un punto percentuale in più rispetto al recupero degli altri aeroporti del Polo Aeroportuale Nordest, che oltre a quello scaligero comprende gli scali di Venezia, Treviso e Brescia.

Ottimo risultato

Un ottimo risultato, se si considera che nel 2019 il mercato russo nel veronese, oggi totalmente assente, contava oltre 235mila passeggeri, il 6,5% del traffico complessivo. «Se non ci fosse stata la crisi ucraina avremmo non solo eguagliato ma probabilmente superato i numeri del 2019, lasciando del tutto alle spalle la pandemia», dice Paolo Arena presidente di Catullo spa.

Lo scalo di Villafranca si conferma secondo aeroporto veneto, dopo il Marco Polo che ha registrato ottimi numeri: i passeggeri movimentati sullo scalo di Venezia nel 2022 sono stati oltre 9,3 milioni, di cui più di un milione al mese da giugno a settembre, con un recupero dell’81% sul traffico 2019.

Al terzo posto in termini di flussi Treviso, anch’esso in netta ripresa, su cui hanno transitato complessivamente 2,6 milioni di passeggeri. Chiude il cerchio il Gabriele D’Annunzio di Brescia che ha confermato la sua vocazione di scalo cargo, gestendo un volume complessivo di quasi 39mila tonnellate di merce, in sostanziale equilibrio rispetto al 2021, con un più 26,9% rispetto al 2019.

1.4 milioni di passeggeri

Tornando allo scalo di Villafranca, il principale mercato è quello domestico, con quasi 1,4 milioni di passeggeri (46% del traffico complessivo), mentre in campo internazionale è il mercato inglese a guidare la classifica, seguito da Germania, Albania, Spagna, Egitto e Grecia. Principali destinazioni sono state Catania, Palermo, Bari, Cagliari e Londra. Nel corso dell’anno, inoltre, è ripresa l’operatività sulle destinazioni turistiche di lungo raggio, che hanno movimentato circa 30mila passeggeri portandoli in Repubblica Dominicana, Maldive, Tanzania e Kenya. Ryanair è stato il primo vettore dello scalo per traffico passeggeri nel corso del 2022, con 950mila passeggeri, oltre il 30% del traffico complessivo, seguito da Volotea, Neos e Wizz Air.

Nell’estate, il traffico internazionale è decollato con sei nuove destinazioni: Parigi, Barcellona, Amburgo, Malta, Porto e Palma di Maiorca. La base veronese di Neos (gruppo Alpitour) continua a offrire un ventaglio di rotte domestiche (in prevalenza estive verso l’Italia insulare e meridionale) e internazionali di medio e lungo raggio. Il 2022 ha segnato il ritorno all’aria e la ripresa del turismo anche sulle lunghe tratte in tutta Italia.

Scali internazionali all'85% dei volumi del 2019

Gli scali nazionali hanno registrato complessivamente 164,6 milioni di passeggeri, raggiungendo oltre l’85% dei volumi di traffico del 2019, ultimo anno preCovid, in cui il sistema aeroportuale italiano aveva raggiunto i 193 milioni di passeggeri. Dopo una partenza lenta nei primi mesi dell’anno dovuta alla comparsa e diffusione della variante Omicron, aggravata dal conflitto in Ucraina, il traffico aereo è significativamente aumentato a partire dalla stagione estiva e per tutta la seconda parte dell’anno, anche grazie alla progressiva apertura di alcuni mercati ai viaggi non essenziali. Più rapida e marcata la ripresa della connettività domestica e intra europea, mentre i collegamenti intercontinentali hanno risentito di più degli effetti della crisi pandemica e delle restrizioni di viaggio.•.

Ilaria Noro

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