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La nuova mozione del consigliere leghista

Zelger: «Saviano,
via la cittadinanza»
Rotta: «Piaggeria»

La nuova mozione del consigliere leghista
Il consigliere Zelger in Consiglio (foto Marchiori)
Il consigliere Zelger in Consiglio (foto Marchiori)
Il consigliere Zelger in Consiglio (foto Marchiori)
Il consigliere Zelger in Consiglio (foto Marchiori)

«Presentare una mozione in Consiglio comunale per revocare la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, reo di aver attaccato sul web il Capitano Salvini. Questa volta il consigliere veronese Alberto Zelger smette i panni del familista integralista e omofobo e si erge a difensore del buon nome del suo capo». Lo dichiara la parlamentare veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

 

Il Comune di Verona aveva approvato nel dicembre 2008, con 25 voti a favore e 2 astenuti, la delibera sul conferimento della cittadinanza onoraria allo scrittore, presentata dall’allora sindaco Flavio Tosi e dal presidente del Consiglio comunale Pieralfonso Fratta Pasini. «Con il conferimento della cittadinanza onoraria al giovane scrittore - spiegò l’assessore alle Pari opportunità dell’epoca, Vittorio Di Dio - la città di Verona intende dimostrargli il proprio sostegno e solidarietà. Un gesto simbolico che esprime i sentimenti di una Comunità che sente il dovere morale e politico di non lasciare solo lo scrittore Saviano nel combattere questa importante battaglia».

 

Ora l’iniziativa per la revoca del consigliere leghista Alberto Zelger. «Il primo firmatario della mozione antiabortista approvata a Verona, quello secondo cui la "legge sull’aborto, la 194, non dovrebbe esistere" e per il quale "i gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie" vuole tornare a far parlare di sé - ha sottolineato Rotta - e usa Saviano per avere un po' di visibilità. Ma vorrei ricordargli che la cittadinanza onoraria viene data dalla città, da una comunità, e non si revoca sulla base quanto si è graditi o meno al capo politico di un partito di maggioranza».

 

A rincarare la dose il deputato veronese del Pd, Diego Zardini che commenta: «Caro Zelger, il Comune mica è casa tua che fai entrare chi ti pare e gli altri li metti o li lasci alla porta. Il Comune è la casa di tutti noi e tu, come tutti gli altri amministratori, sei lì pro tempore». E prosegue: «Il "ragazzo" è fatto così: ogni spunto è buono per autopromuoversi. Non avendo una sola idea concreta su come migliorare Verona e disponendo di tanto tempo libero si butta su questioni simbolo, come l’aborto o come appunto la cittadinanza a Saviano, per polarizzare l’opinione pubblica e farla discutere del vuoto di cui lo stesso consigliere si circonda quotidianamente». «L’ultima trovata - ha concluso - è misurare i like dello scrittore anticamorra al capo di un partito politico, sì quello che va in giro vestito una volta da poliziotto e un’altra da carabiniere, per verificare il merito o meno della cittadinanza onoraria di Verona».

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