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Le reazioni

Zaia:«Lo Ius soli
non centra, conta
il buon senso»

E Businarolo, parlamentare dei 5 Stelle: «Auspico le scuse pubbliche»
Zaia sul caso di Dora

«Abbiamo ben altri problemi che vietare a una ragazzina di cantare in un coro. Si eviti però aprire nuove polemiche, con qualcun altro che dica che per risolvere questioni come queste serve lo Ius soli. Il buon senso deve risolvere problemi come questo». Interpellato sulla vicenda della giovane Dora, il governatore del Veneto Luca Zaia ne ha aprofittato per rimarcare la contrarietà alla legge sullo diritto di cittadinanza. 

Dal mondo politico sono state immediate le reazioni alla notizia della ragazza rifiutata a un concorso canoro perché di colore. «Mai abbassare la guardia davanti a situazioni di disuguaglianza, mai abbassare la testa davanti alle ingiustizie». Lo sostiene la parlamentare del M5S Francesca Businarolo. «Una regola - sottolinea Busiarolo - che dovrebbe valere sempre, anche per eventi assolutamente minori e che forse non sarebbero mai stati organizzati, come nel caso di Canta Verona. Da quel che risulta, infatti, la manifestazione si è interrotta nel 1994 e c’è stato un tentativo di riportarla in auge nel 2010, con una selezione a Pescantina ma la finale non si è mai svolta. Chissà se i promotori ci sarebbero riusciti quest’anno: in tal caso auspico delle scuse pubbliche, sarebbe il minimo sindacale». Per la parlamentare «è davvero un peccato che la città di Verona si trovi ancora a pagare, in termini di reputazione, l’ignoranza di pochi. La ragazza va ringraziata : per non aver accettato in silenzio una chiara manifestazione di razzismo». 

 

E Alessia Rotta, parlamentare del Pd, aggiunge: «E' un episodio gravissimo di razzismo che condanno duramente da cittadina, da parlamentare e da veronese. Sono parole terribili quelle usate per motivare il rifiuto degli organizzatori: non importa se Dora ha la cittadinanza italiana, comunque non può essere "italiana di fatto". Come a dire che non importa se la tua famiglia è italiana o se questo è il Paese che consideri tuo, perché il colore della tua pelle ti rende comunque diverso. A chi ha scritto una simile bestialità voglio dire che no, non si tratta di un'opinione politica ma di razzismo e discriminazione, contro cui non smetteremo mai di combattere. A Dora e alla sua famiglia non posso che esprimere tutta la mia vicinanza e chiedo anche ai veronesi di far sentire la propria voce di condanna su quanto accaduto. A cominciare dagli iscritti al concorso canoro ai quali chiedo di ritirare, in segno di protesta, la loro partecipazione, perché Verona non merita di essere rappresentata da un evento che discrimina i suoi cittadini».

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