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Il padre di Swami Codognola

«Volevo dirle almeno ciao, ma sono arrivato troppo tardi»

Swami e il papà Paolo, ex portiere del Chievo
Swami e il papà Paolo, ex portiere del Chievo
Swami e il papà Paolo, ex portiere del Chievo
Swami e il papà Paolo, ex portiere del Chievo

Paolo Codognola, per anni portiere del Chievo, dove è rimasto fino al 2005, ha subito raggiunto l’ex moglie ad Atene. È stata Michela ad avvertirlo che la figlia Swami, la 17enne veronese morta durante le vacanze a Naxos, stava male e che doveva essere trasferita da Naxos ad Atene dove c’è un ospedale meglio attrezzato rispetto a quello della piccola isola, diventata da anni meta prediletta di turisti soprattutto italiani. Abbiamo raggiunto l’uomo ad Atene, e faticosamente ci ha raccontato quello che sta vivendo in queste ore. Scaraventato in un incubo.

«Purtroppo ci sono stati ritardi perché l’eliambulanza che doveva portare nostra figlia ad Atene ha avuto un guasto e quindi è atterrata in un’isola vicina, a Paros e poi da lì, siccome mia figlia era gravissima hanno allertato un aereo militare che l’ha trasferita dall’isola all’ospedale di Atene», spiega papà Paolo tra le lacrime, «io, appena venerdì Michela mi ha detto che Swami stava male sono partito. Quando sono arrivato all’ospedale di Atene lei era già in coma. Non sono nemmeno riuscito a salutarla, era già senza conoscenza, ormai era senza speranza».

Strappa il cuore il racconto di papà Paolo. Lui che con la figlia aveva quel legame tutto speciale che spesso lega le figlie femmine ai padri. «Non sappiamo che cosa ci abbia portato via Swami. Non sappiamo se è stato un batterio o se è stata la puntura di un insetto. Lei in effetti venerdì era stata punta, ma non sappiamo se è stato quello, non sappiamo niente». Continua il racconto papà Paolo: «Erano partiti giovedì notte ed erano arrivati sull’isola all’alba. Venerdì Swami ha iniziato a stare male. Come fai a immaginare che un malessere sfoci in una tale tragedia? Adesso segue tutto la Farnesina che ci sta dando una mano nell’organizzazione delle cose».

«Vogliamo capire che cosa è successo, perché non riusciamo a farcene una ragione», aggiunge: «Ci hanno detto che probabilmente tra tre giorni dovremmo riuscire a riportarla a casa. A casa, si fa per dire, a casa».

Scoppia di nuovo, comprensibilmente a piangere papà Paolo. Paolo aveva perduto la mamma di recente per colpa di una grave malattia ed ora, a quel dolore già fortissimo, si aggiunge questa tragedia incommensurabile. La perdita di una figlia che aveva salutato per una vacanza, un viaggio che si è trasformato in tragedia. 

Alessandra Vaccari

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