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Vita da cani, ma per i padroni
Mancano spazi di passeggiata

Due cani provano a... fare amiciziaConcorrente in sfilata alla festa del bastardino FOTO MARCHIORI
Due cani provano a... fare amiciziaConcorrente in sfilata alla festa del bastardino FOTO MARCHIORI
Due cani provano a... fare amiciziaConcorrente in sfilata alla festa del bastardino FOTO MARCHIORI
Due cani provano a... fare amiciziaConcorrente in sfilata alla festa del bastardino FOTO MARCHIORI

Doppia sfilata per l'edizione 2016 della canonica Festa del Bastardino che si è svolta ieri ai Bastioni San Zeno. Oltre al solito appuntamento per premiare i cani più eleganti, simpatici, “tascabili”, magnum, sicuri di sé, ma anche i più somiglianti o affiatati al padrone e, naturalmente, “il bastardino più bastardino”, sono infatti stati invitati a esibirsi anche gli oltre 200 amici a quattro zampe adottati nel rifugio alla Bassona aperto da un anno. In tutto hanno partecipato 140 concorrenti.

«SONO GIÀ stati adottati ben 218 cani. Ora, nel rifugio di via Binelunghe ne vivono 146, per la maggior parte abbandonati o sequestrati, insieme a circa una sessantina di gatti», fa sapere Romano Giovannoni, presidente della sede veronese dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali che gestisce il canile.

L'Enpa ha organizzato l'iniziativa di ieri per regalare una giornata di festa agli amici a quattro zampe e ai loro padroni, e anche per raccogliere fondi per gli animali meno fortunati che vengono abbandonati.

TRA UNA SFILATA e l'altra, durante cui i partecipanti sono stati contraddistinti da diverse coccarde, azzurre e rosse, il gruppo cinofili di Verona, si è esibito in dimostrazioni tecniche e giochi.

«Ho sempre partecipato come gruppo cinofili ma quest'anno, visto che a luglio ho adottato un cane al rifugio, ho deciso di iscriverlo nella sezione dei più simpatici: si chiama Spank e ha 6 mesi», dice Nicoletta che vive a Ca' di David, e restituisce una fotografia poco felice delle aree a disposizione dei fedeli amici dell'uomo.

«Nel quartiere a sud di Verona ci sono due aree spesso senza illuminazione e senza acqua. Sono contornate di verde, ma relegate in piccoli spazi. In generale per le strade cittadine mancano sacchetti per la raccolta delle deiezioni, e soprattutto non ci sono cestini a sufficienza. Capita di dover camminare per metri portandosele dietro, prima di riuscire a liberarsene». E conclude: «Verona è una città verde ma molte aree sono inutilizzate. Anche gli stessi Bastioni potrebbero accogliere un'area dedicata ai cani, con qualche ostacolo o gioco per farli correre e socializzare. La gente li porta lo stesso, ma non potrebbero stare liberi».

ANCHE MAURIZIA, di Golosine, lamenta qualche carenza. «Ho un cucciolo di tre mesi che ho battezzato Roger, come il nome del rifugio alla Bassona in cui l'ho preso», rivela. «Nelle aree cani spesso sono lasciati liberi anche esemplari molto grossi che fanno un po' paura. Servirebbero spazi un po' più protetti e dove ci sia più riciclo di utenze».

La situazione non cambia nemmeno nei paesi della provincia.

Racconta Simonetta che dal dicembre del 2014 va a spasso con Isotta. «Sono di Colognola ai Colli e le aree cani scarseggiano. Ci sono parchi grandi ma vietati agli animali, che vengono un po' segregati e tenuti lontani dalle zone residenziali», commenta.

Chiara Bazzanella

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