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È l'RSV, lo stesso della figlia di Ferragni e Fedez

Virus respiratorio che colpisce i bimbi, allerta anche a Verona

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Chiara Ferragni e Fedez. La loro figlia Vittoria si è malata di RSV
Chiara Ferragni e Fedez. La loro figlia Vittoria si è malata di RSV
Chiara Ferragni e Fedez. La loro figlia Vittoria si è malata di RSV
Chiara Ferragni e Fedez. La loro figlia Vittoria si è malata di RSV

Un virus pericoloso, soprattutto quando colpisce i bimbi più piccoli. Sale l’allerta anche a Verona per l'epidemia di RSV, il virus respiratorio sinciziale che sta colpendo molti neonati in tutta Italia, riempiendo i reparti pediatrici e le terapie intensive delle strutture ospedaliere di piccoli pazienti affetti da bronchioliti e polmoniti causate dal virus. Un'epidemia arrivata con due mesi di anticipo come sottolineano i medici evidenziando anche la forza di un virus che ha “saltato” un anno per la pandemia da Covid in cui i dispositivi di protezione e l’allontanamento tra le persone aveva tenuto lontano oltre al RSV anche altri germi.

È lo stesso virus che ha colpito Vittoria, la figlia di Fedez e Chiara Ferragni che non hanno mancato di immortalare sui social anche i momenti del suo ricovero in ospedale dove è rimasta in osservazione. «Era un virus atteso anche se lo aspettavamo a partire da dicembre», fanno sapere dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata, «al Pronto soccorso stiamo vedendo più bronchioliti - la patologia che può essere causata dal virus respiratorio sinciziale - rispetto al solito, questo è il problema più grosso per questo tipo di virus».

All’ospedale di Borgo Trento tra l’altro sono ricoverati due bimbi nel reparto di Terapia intensiva neonatale, con la necessità di essere assistiti dal punto di vista respiratorio. Con l’inizio della stagione autunnale, l’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha ripreso ad effettuare a chiunque richieda una diagnosi di Covid 19, i tamponi molecolari multiplex per la ricerca con un solo prelievo del virus Sars-Cov2, di quello dell’influenza (di tipo A e B) ma anche del virus respiratorio sinciziale (RSV-A e B), causa della bronchiolite e della polmonite nei bambini.

L’approccio diagnostico avviato lo scorso anno dal Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento di Malattie infettive e tropicali risponde all’esigenza di una diagnosi differenziale, fondamentale in questo periodo stagionale dove convivono il Covid 19 e l’influenza, patologie virali che hanno sintomi sovrapponibili, così come il virus respiratorio sinciziale. Nella struttura di Negrar dallo scorso 13 ottobre sono stati registrati 56 tamponi positivi al virus respiratorio sinciziale (RSV-A e B) su circa tremila esami molecolari. La maggioranza dei positivi sono bambini, ma ci sono anche degli adulti. Un’impennata rispetto al 2020 quando non sono stati rilevati casi di positività a fronte di 18mila tamponi effettuati.

Lo stesso era accaduto per il virus dell’influenza, che quest’anno non ha fatto ancora capolino. Tuttavia finora sono stati ricoverati in Pediatria al Sacro Cuore per bronchiolite o per polmonite causate dal RSV due bambini perché necessitavano di supporto respiratorio. «Più che un’emergenza, al momento mi sembra che stiamo ritornando all’era pre-Covid», afferma il dottor Antonio Deganello, direttore della Pediatria a Negrar. «Lo scorso autunno-inverno l’applicazione rigida delle misure anti-contagio (mascherina anche all’aperto, distanziamento sociale, chiusura delle scuole) ha protetto dalla diffusione del virus Sars-Cov2 ma anche da tutti gli altri virus respiratori. Ora le misure si stanno allentando e di conseguenza torniamo a fare i conti anche con l’RSV, che può essere pericoloso per i neonati, e soprattutto per i prematuri, ma quando non è necessario un supporto di ossigeno, di alimentazione o di idratazione si cura a casa».

Luca Mazzara

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