<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Vinitaly, la migliore fiera del mondo per il vino»

A Vinitaly sono iniziate le degustazioni che proseguiranno fino a mercoledì con le etichette più pregiate d’Italia FOTO MARCHIORIIl taglio del nastro a Vinitaly con il ministro Martina, al centro, Zaia, Hogan e Danese FOTO MARCHIORI
A Vinitaly sono iniziate le degustazioni che proseguiranno fino a mercoledì con le etichette più pregiate d’Italia FOTO MARCHIORIIl taglio del nastro a Vinitaly con il ministro Martina, al centro, Zaia, Hogan e Danese FOTO MARCHIORI
A Vinitaly sono iniziate le degustazioni che proseguiranno fino a mercoledì con le etichette più pregiate d’Italia FOTO MARCHIORIIl taglio del nastro a Vinitaly con il ministro Martina, al centro, Zaia, Hogan e Danese FOTO MARCHIORI
A Vinitaly sono iniziate le degustazioni che proseguiranno fino a mercoledì con le etichette più pregiate d’Italia FOTO MARCHIORIIl taglio del nastro a Vinitaly con il ministro Martina, al centro, Zaia, Hogan e Danese FOTO MARCHIORI

È il primo anno dei prossimi 50. Vinitaly incassa mezzo secolo di successi e guarda al futuro, consolidando i mercati tradizionali come gli Stati Uniti e l’Europa, ma strizzando l’occhio a quelli asiatici, a partire dalla Cina, dove il made in Italy fa sempre più tendenza, vino in testa. Ieri, all’inaugurazione ufficiale di Vinitaly, il presidente di Veronafiere Maurizio Danese ha sottolineato l’impegno della Fiera, che si è data l’assetto di società per azioni, «di far conoscere e apprezzare il vino italiano nel mondo». Obiettivo centrato visto che «Vinitaly è la migliore fiera del mondo nel settore vinicolo: oltre quattromila produttori di qualità e di provata professionalità presentano qui i migliori vini italiani», come l’ha definita il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan che ha portato il suo entusiasmo per l’Italia enoica e per Verona all’inaugurazione di Vinitaly. A Bruxelles, ha detto Hogan, «continueremo a mettere la qualità al centro delle politiche Ue insieme al sostegno al settore».

Il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, al suo quarto Vinitaly, ha puntato sulle priorità del settore: sburocratizzazione «chiesta a gran voce da tutti i componenti dell’area del vino», registro unico dei controlli, testo unico del vino, appena varato e per il quale si stanno approntando i decreti attuativi, registri digitali e candidature di territori vinicoli a patrimoni Unesco. «Vinitaly è stata una palestra per realizzare tutto questo, un’esperienza fondamentale dove si sono elaborate molte strategie».

«L’Europa dovrebbe investire sugli agricoltori veri e non sulle finanziarie e multinazionali», ha ribadito il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «L’Europa dovrebbe pensare all’agricoltura e alla viticoltura che si occupano dei problemi dell’ultimo miglio, e a chi dice no agli ogm». Nonostante l’importanza del mercato inglese, ha aggiunto, «Brexit non ci preoccupa perchè mezzo miliardo di bottiglie di Prosecco sono altrettanti ambasciatori del Veneto e di tutto il made in Italy. Per sostenere questa eccellenza, però, dovremmo avere una politica europea rispettosa del ruolo di questi ambasciatori». Zaia ha molto apprezzato i video introduttivi, novità di quest’anno, dei protagonisti del talk show che ha inaugurato Vinitaly, alla presenza di numerosi esponenti istituzionali italiani e stranieri. «Fatemene avere una copia e la utilizzerò per la campagna per l’autonomia del Veneto», ha scherzato. «Il Veneto è il primo produttore nazionale di vino, un comparto che vale oltre due miliardi di euro. Ora la sfida da vincere è quella della burocrazia, che va semplificata per agevolare chi investe nei vigneti e nel vino, e quella ambientale, con la certificazione per i prodotti e per i vigneti». E ha portato come esempio la doc del Prosecco per la quale non si usano più anticrittogamici.

Prima di lui era stata la volta del sindaco Flavio Tosi, che ha ribadito come «in dieci anni la fiera si sia arricchita di un quartiere riqualificato, mentre sono già partiti i lavori per il filobus e per il parcheggio scambiatore a Verona sud», e del presidente della Provincia Antonio Pastorello. Ieri taglio del nastro anche per Sol&Agrifood, il Salone Internazionale dell’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie olivicole ed olearie. Vinitaly conta 4.272 espositori da 30 Paesi, con un incremento del quattro per cento sull’anno precedente e una crescente importanza di presenze estere.

Il presidente di Ice, Agenzia per il commercio estero, Michele Scannavini ha indicato due priorità: il potenziamento delle più importanti fiere italiane, tra cui Vinitaly, e lo sviluppo dei canali digitali, che proprio da Vinitaly prendono il via. Su questo tema si è espresso Robert Yang, presidente e ad di 1919, il più grande operatore cinese della distribuzione online e offline in Cina, che ha ribadito di voler implementare le vendite di vino italiano di qualità in Oriente, ma anche di far conoscere la cultura del vino italiano grazie all’Academy di Vinitaly che da anni sta lavorando per formare persone in grado di capire il vino e di diffonderne il gusto.

Elena Cardinali

Suggerimenti