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Villa Buri, qui il mondo è di casa

I posti letto di accoglienza nel piano superiore della barchessa
I posti letto di accoglienza nel piano superiore della barchessa
I posti letto di accoglienza nel piano superiore della barchessa
I posti letto di accoglienza nel piano superiore della barchessa

Qui il mondo è di casa. Senza muri, ma con porte aperte e ponti di fraternità. Basse di San Michele Extra, nel parco di Villa Buri, adiacente all’Adige. Il canto recita «Insieme abbiam marciato un dì, per strade non battute», e ancora «Insieme abbiamo appreso che l’amor è il senso della vita». Insieme, insieme, scandiscono centinaia di scout, giovani e adulti, al taglio del nastro per inaugurare la sala per incontri formativi e la foresteria con 55 posti letto ricavati nella barchessa, ristrutturata, adiacente all’edificio. Si amplia così la base scout Mario Mazza di Villa Buri, intitolata all’educatore, scomparso nel 1959 e sepolto al cimitero di San Michele, cofondatore dello scautismo cattolico italiano. Negli anni ’50 avviò e gestì, a Villa Buri e nel parco di 12 ettari già base scout, una scuola superiore improntata al metodo scout dell’imparare facendo. Nel complesso storico è attiva l’Associazione Villa Buri costituita 14 anni fa da numerose realtà veronesi, che promuove proposte formative e culturali a tutti coloro che desiderano condividere l’educazione alla pace, il rispetto dell’ambiente, il dialogo interculturale e interreligioso, l’accoglienza, l’economia di giustizia. «Baden-Powell, il fondatore degli scout, diceva: “Quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano!”. Ecco, tanto più nelle difficoltà a causa del Covid, noi non rinunciamo a sognare, aprendo questa struttura», dice Daniele Zenti, presidente della Cooperativa Bosco Verde che gestisce la base. «Vorremmo che diventasse un luogo di fraternità per giovani di tutto il mondo», dice Silvano Brait, dell’associazione Villa Buri, presenti tra gli altri Bruno Rossi, Paolo Tacchi Venturi e Pino Agostini, allievo di Mazza, «un grande innovatore», dice - che ringrazia la Fondazione San Zeno, guidata da Rita Ruffoli. La San Zeno ha finanziato la ristrutturazione con l’aiuto di Marina Salamon, l’imprenditrice proprietaria della villa. Al taglio del nastro la responsabile regionale dell’Agesci Silvia Pennacchia, veronese, e il dirigente del CnGei Francesco Dal Fior. «Mio padre Ennio, di Pola, fu scout. Finita la guerra, rinato lo scautismo, a Monfalcone riprese questo percorso educativo che anch’io ho vissuto e che continua in questa base», dice la Salamon. Ci sono anche il presidente della Settima circoscrizione (San Michele, Porto San Pancrazio) Marco Falavigna, la consigliera comunale Anna Leso, don Davide Adami e don Maurizio Viviani. Il mobilio della foresteria è quello utilizzato all’ex Ostello della Gioventù di Villa Francescatti, a Veronetta, gestito da Fiorenzo Scarsini, che lo ha donato. «Questi mobili hanno assorbito i canti di pace e di fraternità di scout e di migliaia di giovani di tutto il mondo che realizzarono e furono ospiti all’ostello», spiega Scarsini. «Ed è bello che possano risuonare ancora in questa base, per i giovani di oggi e di domani». Sempre “Insieme”. •

Enrico Giardini

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