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Via Preare, no a un altro centro commerciale «Cittadini esasperati»

Via Preare, ancora un centro commerciale: nuovo «no» dal consiglio di circoscrizione. «I cittadini sono esasperati», dice il Partito democratico. «La strada è inadeguata a supportare nuovo traffico», aggiunge Famiglia è Futuro. E la nuova richiesta di insediamento commerciale su via Preare, anche se di medie dimensioni, si parla di 2.500 metri quadrati, incassa un deciso «no» dal Consiglio riunito in via Villa. Con l’area commerciale, il progetto prevede anche un ampio parcheggio esterno su un’area a ridosso dell’incrocio a lato del quartiere di Parona. «Troppo per una strada come via Preare» è stato detto anche in passato. Per il Pd il progetto interviene su una situazione «alquanto complessa, poiché la vivacità commerciale di via Preare richiede da troppo tempo un intervento a 360 gradi con asfaltature, prolungamento del filobus, fermate per i mezzi pubblici, creazione di marciapiedi e rotonde, un collegamento ciclabile». «Interventi chiesti più volte dal Consiglio di circoscrizione e fin dal suo insediamento», precisa. «Su progetti per nuovi centri commerciali o comunque di distribuzione in via Preare», aggiunge Famiglia è Futuro, «si dovrebbe sempre esprimere un parere negativo, finché l’amministrazione comunale non provvederà a redigere un adeguato studio progettuale complessivo e con successiva fase attuativa. Oggi, via Preare è già congestionata dal traffico». Le preoccupazioni per via Preare non sono nuove e il rischio è di vedere la strada che collega Parona a Ponte Crencano e, quindi, alla città diventare una sorta di «cuscinetto di natura commerciale come lo sono le aree di Affi, San Giovanni Lupatoto e Settimo di Pescantina. Sebbene il Piano degli interventi consenta nuovi insediamenti, l’area di via Preare non può accoglierli con l’attuale viabilità». Il focus è proprio sulla trasformazione dell’importante arteria di collegamento non solo con Parona ma anche con la Valpolicella. Una modifica alla base della stessa strada che, come sottolinea il Pd, ha visto «almeno una ventina di cambi di destinazione d’uso richiesti ed ottenuti a scopo commerciale». Se da un lato tutto ciò testimonia il positivo dinamismo del territorio capace di attirare investimenti, per il Pd «dall’altro lato non si può ignorare come gli stessi non siano stati accompagnati da alcun adeguamento infrastrutturale». «Degli oltre 900 mila euro già pagati dalle imprese come oneri di urbanizzazione», precisa, «non è rimasta nessuna traccia sul territorio: sono svaniti o dispersi su interventi in altre zone della città. É un approccio allo sviluppo miope, perché penalizza oltre ai residenti le stesse imprese commerciali che si trovano in qualche modo a pagare centinaia di migliaia di euro senza fruire dei necessari miglioramenti infrastrutturali». Le criticità di via Preare hanno sempre ribattuto il problema del traffico e lo scorso settembre il Consiglio della seconda circoscrizione ha chiesto che sia presentato anche uno studio del traffico.

M.CER.

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