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Manifestazione in centro

«Vogliamo lavorare»: in Bra la protesta di centinaia di esercenti veronesi. E anche il sindaco firma la lettera a Conte

Manifestazione dalle 11 in centro
La protesta

Erano diverse centinaia, forse anche più di un migliaio, i titolari di bar e ristoranti della città e della provincia che si sono ritrovati a partire dalle 11 in piazza Bra per protestare contro le misure adottate dal governo che impongono la chiusura alle 18. Protesta organizzata dagli esercenti di Fipe-Confcommercio e che si è diffusa con il tam-tam sui social anche fra i non associati.

Presenti anche molti operatori della filiera del turismo.

«Vogliamo lavorare», lo slogan che è andato per la maggiore. Sono intervenuti i rappresentanti di Confcommercio («la smettano di dirci che non siamo lavoratori essenziali, solo a Verona diamo lavoro a 100.000 persone») e il sindaco Sboarina. 

«Non si nega l'emergenza sanitaria», ha detto il sindaco, «non si deve morire di coronavirus, ma nemmeno di fame. Dietro tutte queste persone ci sono delle famiglie da sfamare. Questi decreti sono incomprensibili. Non ho paure di derive violente della protesta, queste persone amano Verona».

Striscioni e cartelli, tovaglie apparecchiate al centro della Bra. Il suono di una tromba ha intonato prima il silenzio militare, poi l'inno d'Italia (fischiato da una piccola parte della piazza). Bersaglio principale dei manifestanti il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

 

IL SINDACO FIRMA LA LETTERA A CONTE

«Dobbiamo bloccare la diffusione del virus ma non si può continuare a colpire il diritto al lavoro, rischiando di far morire di fame intere categorie di commercianti e imprenditori». Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che oggi è sceso in piazza per esprimere la propria vicinanza e sostegno a tutte le categorie della ristorazione colpite dall’ultimo Dpcm. «Come voi - ha detto Sboarina- trovo illogiche alcune misure prese dal Governo. Sono sempre al fianco della mia comunità, tanto più ora che si trova ad attraversare questo difficile momento. Il vostro dissenso, espresso nel rispetto del civile confronto, è anche il mio. Non siete soli, sono dalla vostra parte. Farò di tutto per aiutarvi. Intanto cominciamo a farci sentire a Roma, insieme ai sindaci della provincia che vorranno, ho firmato la lettera di Confcommercio alla Presidenza del Consiglio in cui si chiedono tre cose: l’allungamento degli orari, tempi certi per gli aiuti economici prima di arrivare ai fallimenti e potenziamento dei controlli» ha concluso.

 

 

I BAR CHE «SFIDANO» IL DPCM 

In tutto il Veronese proteste per l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), che impone la chiusura alle 18 anche a bar e ristoranti, limitandoli solo all’asporto serale, per prevenire i contagi da Covid-19.

 

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Mattia Buffo, titolare della birreria «Trapper», a Casaleone ha deciso di restare aperto oltre le 18 (in realtà, dopo una telefonata del sindaco, ha chiuso alle 19.30).

Mattia Buffo serve i clienti all’interno della birreria «Trapper» che gestisce a Casaleone DIENNEFOTO
Mattia Buffo serve i clienti all’interno della birreria «Trapper» che gestisce a Casaleone DIENNEFOTO

Al bar «Millenium» di Costermano lunedì la stessa protesta, sfociata in una multa di 400 euro comminata dai carabinieri e il rischio di vedersi arrivare il decreto di chiusura da cinque a 30 giorni.

 

 

 

Riccardo Verzè

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