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Protocolli anti Covid-19 nelle scuole scaligere

Verona, 220 studenti in isolamento:
quattro casi nello stesso istituto

Studenti fuori da una scuola veronese (Marchiori)
Studenti fuori da una scuola veronese (Marchiori)
Studenti fuori da una scuola veronese (Marchiori)
Studenti fuori da una scuola veronese (Marchiori)

 Il malessere di uno studente ha fatto scattare il protocollo anti Covid in una scuola superiore della città, dove tutta la classe è rimasta a casa in via precauzionale. È stata la famiglia dell'alunno, che frequenta il biennio e venerdì era assente perché al risveglio non si è sentito bene, a segnalare l'esito positivo del tampone all'istituto, che a sua volta ha stabilito di lasciare a casa l'intera classe per un giorno, trattandosi del sabato, ma più per prudenza che per altri motivi di concreto pericolo.

 

L'istituto, infatti, ha adottato delle misure di prevenzione dei contagi molto rigide – fra cui l'obbligo, per gli studenti, di indossare la mascherina sempre, anche quando sono seduti al banco, nonostante il distanziamento di un metro – e grazie al rispetto rigoroso di queste disposizioni non sono stati individuati contatti stretti con l'alunno risultato positivo, né tra i suoi compagni, né tra il personale scolastico. Perciò non è stato previsto l'isolamento dell'intera classe, ma l'effettuazione dei tamponi a scopo prevalentemente conoscitivo. Come da prassi, il ragazzo ammalato verrà riammesso soltanto dopo essere rimasto in quarantena e il doppio tampone negativo che certifichi la guarigione completa. Invece, salvo contrordini, lunedì mattina i suoi compagni torneranno a scuola regolarmente.

 

Dall'inizio dell'anno scolastico l'istituto in questione ha registrato quattro casi di infezione da Sars-Cov-2 tra gli studenti. Due di questi si sono già risolti e senza casi di contagio secondario. Un terzo caso riguarda invece un ragazzo del triennio, già assente per malattia da una settimana, che è risultato positivo al tampone a ridosso del fine settimana. In questi giorni anche i suoi compagni verranno sottoposti al test, ma nel frattempo nessuno di loro ha manifestato sintomi e l’Ulss non ha individuato contatti stretti in àmbito scolastico, perciò nessuno è stato posto in quarantena.

 

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L'Azienda sanitaria Scaligera fa sapere che, a oggi, gli studenti veronesi in isolamento fiduciario sono 220, di cui 108 residenti in città, e che finora nessun istituto ha richiesto l'esecuzione dei tamponi direttamente nei plessi tramite l'intervento delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. La novità è entrata in vigore il 3 ottobre, dopo l'ordinanza del presidente del Veneto Luca Zaia, e le scuole hanno già iniziato a raccogliere i moduli firmati dai genitori per il consenso preventivo all'effettuazione dei test.

 

Da una prima fotografia della diffusione del virus nelle scuole si registra una bassa presenza di casi secondari, segno che si sta rivelando efficace l'operazione di controllo dei contatti per spezzare le catene di contagio. La prassi prevede che dalla seconda elementare in poi non si metta in isolamento l'intera classe se non vengono individuati contatti stretti tra i compagni dell'alunno risultato positivo, o tra i docenti e il personale scolastico. In attesa dell'esito del tampone, a ragazzi e adulti viene richiesto di adottare qualche precauzione in più, per esempio di evitare le attività extrascolastiche e di indossare la mascherina anche durante le lezioni, se il regolamento d'istituto prevede che la si possa abbassare quando si è seduti al banco. Se dallo screening emerge un altro contagio, la normativa impone di avviare la quarantena per l'intera classe o una parte di essa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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Laura Perina

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