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Venturi: «Qui poteri enormi
e il sindaco lo deve sapere»

Fabio Venturi, presidente di Agsm, prepara il trasloco
Fabio Venturi, presidente di Agsm, prepara il trasloco
Fabio Venturi, presidente di Agsm, prepara il trasloco
Fabio Venturi, presidente di Agsm, prepara il trasloco

Fabio Venturi sta preparando gli scatoloni: fascicoli, ricordi, targhe e premi, fotografie, due anni di presidenza dell’Agsm vengono chiusi con lo scotch. Al suo posto il nuovo sindaco Federico Sboarina ha indicato Michele Croce di Verona Pulita che dovrà essere eletto dal nuovo consiglio di amministrazione.. Ma Venturi, 38 anni, esce di scena anche politicamente. È stato coordinatore di Fare! il movimento politico di Flavio Tosi ma un mese fa ha staccato la spina. «Mi mancavano gli stimoli. E da allora non l’ho più sentito».

Dicono che sia stata per la mancata candidatura a sindaco: Tosi ha preferito la sua compagna Bisinella e visto come è andata ci sarebbe molto da discutere, no?

Io sono abituato a ragionare in squadra, se si fa una scelta, ci si adegua. Certo che finora non è stata fatta nemmeno un’ora di autocritica sul metodo.

Sarebbe finita diversamente?

E chi può saperlo? Di sicuro si può dire che c’erano altre soluzioni, per esempio Anna Leso o Alberto Giorgetti che avrebbe ricucito la situazione con Forza Italia e ora tutto sarebbe più facile per il centrodestra e Tosi.

Ora invece tutti se ne vanno. I tosiani, da Bricolo in poi, sono stati più quelli perduti di quelli acquistati o no?

Io sono riconoscente a Tosi per tutto lo spazio che mi ha dato e per avermi valorizzato. Lui è un leader, un decisionista, ma spero capisca in futuro che i rapporti umani vanno coltivati meglio. Forse anche nella squadra si doveva inserire qualche novità, rinfrescare un po’ la compagine perché dopo 10 anni i veronesi avevano voglia di cambiamento. E Tosi ha pagato gli ultimi 5 anni in cui è accaduto di tutto: l’uscita dalla Lega, Giacino, il caso Agec, la sconfitta in Regione, la storia del cimitero verticale, Alfano, Renzi... il consenso non era più quello dei primi anni.

Adesso c’è questo progetto di lista civica nazionale in cui si butta a capofitto Tosi: le interessa?

Io ora prendo fiato. Mi dedico all’attività lavorativa privata, vedo come evolve la politica, credo che la mia professionalità e la mia esperienza possano tornare utili. Il progetto di una civica nazionale è intelligente ma dubito che partiti come Forza Italia e Lega la accettino, perché ne saranno svuotati. È già successo a Verona e se si ripete i candidati dei partiti rischiano di non entrare alla Camera....

Quindi è un progetto a rischio? Bisogna avvertire Tosi...

Il progetto di una civica nazionale può passare, secondo me, se è la civica del candidato premier e allora forse i partiti possono digerirla. Ma se non passa questo progetto, allora anche Tosi dovrà pensare di rientrare in un partito tradizionale.

Qui arriverà Michele Croce: che ne pensa?

Agsm è l’azienda strategica della città. Il sindaco chiede, Agsm risponde. Così è stato con Tosi e così dev’essere. Mi auguro sarà ancora così con Sboarina e Croce. Voglio dire che deve nascere un rapporto di estrema fiducia con il sindaco, le stesse visioni, gli stessi obiettivi, le stesse logiche. Noi in Agsm molto spesso abbiamo sopperito alle carenze di fondi del Comune, nello sport, nel sociale, nella cultura. Per il bene della città.

Insomma il presidente di Agec ha grandi poteri...

Enormi. Certo, sono poteri limitati dal direttore generale (che ora non c’è) e dal consiglio di amministrazione. Ma da qui passano temi e scelte molto delicate: luce, energia, gas, illuminazione, sponsorizzazioni. Chi guida quest’azienda ha una bella responsabilità, da far tremare i polsi. Ma è un’azienda splendida, i dipendenti hanno un grandissimo attaccamento ai colori sociali, essere un pensionato di Agsm per molti è una medaglia. E Agsm ha ancora enormi margini di crescita, in provincia e in Italia; è in salute e deve rafforzarsi con alleanze».

Per esempio con Aim Vicenza? E perché?

È una scelta industriale che va fatta assolutamente nell’interesse dell’azienda e della città. Il decreto Madia prevede che si vada sul libero mercato o si resti una piccola municipalizzata cittadina. Agsm ha già molte attività nazionali, extraregione per cui deve rientrare nel primo caso. E per affrontare il libero mercato si deve alleare, rafforzare e crescere. Oppure si può decidere di venderla a qualche grande gruppo: poi però hai un po’ di soldi in cassa ma hai perso la tua multiutility. Non mi pare un grande affare. Ecco, mi auguro che il dibattito in Consiglio comunale sia di qualità e non si ragionare in termini di derby calcistico.

A Croce cosa dice?

Gli auguro di fare ancora meglio di noi. Se vuole fare due chiacchiere, mi chiami. Buon lavoro. M.Batt.

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