<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Operazione dei carabinieri

Vanno a perquisire per spaccio e scoprono prostituzione

.
Due arresti effettuati dai carabinieri per spaccio e sfruttamento della prostituzione
Due arresti effettuati dai carabinieri per spaccio e sfruttamento della prostituzione
Due arresti effettuati dai carabinieri per spaccio e sfruttamento della prostituzione
Due arresti effettuati dai carabinieri per spaccio e sfruttamento della prostituzione

Eroina in “sasso” per 67,1 grammi, 3,2 grammi di hashish, due bilancini di precisione, materiale vario per il confezionamento della sostanza e 1.220 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio. È quanto i Carabinieri di Verona hanno ritrovato nel corso di una mirata perquisizione nell’abitazione di un giovane tunisino, in zona Stadio. All’arrivo dei Carabinieri, in casa vi erano tre donne e due uomini e la droga è stata trovata in parte nel marsupio del nordafricano e in parte nascosta in una plafoniera dell’abitazione.

L’uomo è stato perciò arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e per il reato di sfruttamento della prostituzione. Insieme a lui, in concorso per sfruttamento della prostituzione, è stato arrestato anche un giovane italiano di origini marocchine.

I carabinieri si sono infatti imbattuti in un doppio scenario. Da quell’abitazione poco prima erano entrati e poi subito usciti, uno alla volta, due ragazzi. Non per acquistare droga, ma per avere un rapporto sessuale con una donna dopo aver visto un annuncio su «BakecaIncontri». Entrati in casa, oltre che la droga, i Carabinieri hanno trovato una donna pronta ad accogliere un nuovo cliente. Nel portafogli del giovane tunisino i soldi in contanti appena dati dal cliente alla ragazza e sul cellulare del giovane italiano di origini nordafricane le chat e gli annunci pubblicizzati sul sito di incontri.

I due arrestati sono stati portati al carcere di Montorio; in seguito al giudizio del Gip gli arresti sono stati convalidati: il giovane tunisino resta in carcere, mentre per l’italiano di origine marocchine è stata disposta la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Suggerimenti