Partirà dal 7 settembre anche a Verona, in collaborazione con l’Istituto nazionale malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma, la sperimentazione sull’uomo di Grad-CoV2, il candidato vaccino italiano contro il virus del Covid-19.
L’annuncio è stato dato dal rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini in un incontro al quale erano presenti anche Federico Sboarina, sindaco di Verona e Luca Zaia, presidente della Regione.
Il Centro ricerche cliniche dell’Aoui, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, in prima linea con studi e ricerche fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, è stato infatti chiamato a dare il contributo sia nella definizione del protocollo di studio sia nella realizzazione della fase clinica del vaccino.
«Questo avverrà con i primi 70 volontari», ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un incontro all’Università «È una sperimentazione che vede la regia dell’Università di Verona, quindi attenderemo i dati».
Il vaccino, realizzato e brevettato dalla italiana ReiThera, ha superato i test pre-clinici sia in vitro sia in vivo su modelli animali, che avrebbero evidenziato la forte risposta immunitaria indotta e il buon profilo di sicurezza, ottenendo l’approvazione alla fase 1 della sperimentazione sull’uomo da parte di Iss, Istituto Superiore di Sanità; Aif, Agenzia italiana del Farmaco e Comitato etico nazionale.