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COMMISSIONE TEMPORANEA CORONAVIRUS

Vaccini: «Ora 10mila dosi a settimana, ne servono molte di più»

Vaccinazione
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Al centro dell’incontro di oggi della commissione consiliare temporanea sull’Emergenza coronavirus, convocata dal presidente Ciro Maschio, con l’intervento del direttore generale dell'Ulss 20 Pietro Girardi, c’è stato il piano vaccinazioni, la cui prima fase di distribuzione è stata avviata su tutto il personale sanitario e socio assistenziale del Veronese.

 

«L’Ulss e le altre strutture sono impegnate in una puntuale e rapida distribuzione del vaccino», spiega il presidente Maschio. «Le dosi fornite sono ancora poche per garantire, in tempi rapidi, la totale copertura della popolazione. Su città e provincia abbiamo attualmente una fornitura di circa 10 mila dosi a settimana. Ne servono molte di più, per ampliare nei prossimi mesi il bacino di popolazione vaccinata. Ci attiveremo nei confronti del Governo perché i quantitativi forniti vengano aumentati, con la messa in distribuzione di vaccini di più facile gestione e ad un solo ciclo di somministrazione. In altro modo i tempi di distribuzione diventeranno lunghissimi. Positivo che, oltre alla rete di distribuzione ospedaliera, sia già stata data la disponibilità anche dai parte dei farmacisti e dei volontari della Protezione civile».

 

«Oggi è il primo giorno che gli ospedali ricominciano a respirare un po’», sottolinea Girardi, «a livello gestionale questo si traduce nella disponibilità di qualche letto di terapia intensiva. Se viene mantenuto questo andamento per tutta la settimana», è prevedibile si possa tornare ad un parziale ridimensionamento dei ricoveri. Per quel che riguarda la prima fase della campagna vaccinale, è in fase di completamento la distribuzione a tutto il personale sanitario e socio assistenziale interessato. «Si tratta di una distribuzione di oltre 20 mila dosi tra provincia e aziende ospedaliere cittadine, per circa 10 mila a settimana. Si punta, fra il primo e secondo richiamo, a coprire anche le persone ultra ottantenni che non risiedono all’interno di strutture per anziani. Il vaccino attualmente utilizzato non è di facile gestione e impone tecniche di conservazione a temperature di meno 80°, e modalità di distribuzione entro 5 ore dalla preparazione del siero, complesse.

 

Dal mese di febbraio, con il probabile arrivo del vaccino di Moderna, di più facile utilizzo e conservazione, si potrà ampliare il bacino della popolazione. La situazione resta comunque emergenziale. Quando vi saranno disponibile sufficienti dosi di vaccino per tutti si dovrà procedere ad una campagna ad ampio raggio, con la creazione di grandi centri di distribuzione sul territorio».

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