Sono quasi 66.000 gli anziani con più di 80 anni a Verona e in provincia, circa il 7 per cento della popolazione scaligera. A loro il vaccino anti Covid potrebbe essere somministrato già dalla metà di febbraio, a seconda delle dosi che arriveranno e dei nuovi vaccini che entreranno in corsa: il Veneto ha ricevuto le prime 7.800 dosi di Moderna - che andranno a Padova che ne ha ricevute meno di Pfizer -, ma il 29 gennaio, soprattutto, si attende il nulla osta dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, per l’Astra Zeneca che consentirà di aumentare le disponibilità di anticovid ampliando di molto la platea a livello capillare.
Gli ultraottentenni che non vivono nelle case di riposo (dove si sta vaccinando in queste settimane), tuttavia, saranno probabilmente coinvolti nella fase di Pfizer e Moderna e con le modalità odierne: ciascuno sarà contattato direttamente dall’Ulss 9 Scaligera con una raccomandata e sarà invitato alla vaccinazione in uno dei punti allestiti in città e provincia.
Sono in corso le trattative tra la Regione Veneto e i medici di medicina generale, che si sono detti disponibili ad effettuare le vaccinazioni, ma per ora i vaccini attualmente disponibili richiedono una catena del freddo difficile da gestire.