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Rapporto Censis 2021

Università di Verona torna nella top ten degli atenei statali

Palazzo Giuliari, sede del rettorato dell’Università
Palazzo Giuliari, sede del rettorato dell’Università
Palazzo Giuliari, sede del rettorato dell’Università
Palazzo Giuliari, sede del rettorato dell’Università

L'Università di Verona torna nella top ten degli atenei statali definiti «grandi», ossia con un numero di iscritti compreso tra i 20mila e i 40mila. Nella classifica 2021 del Censis guadagna due posizioni rispetto alle quattro perse un anno fa e risale dall'undicesimo al nono posto.

 

Ad accezione dell'indicatore delle strutture, l'ateneo scaligero riporta incrementi positivi per tutte le altre famiglie di indicatori. In particolare è al primo posto, a pari merito con Bergamo e Modena-Reggio Emilia, per quanto riguarda l'occupabilità dei laureati magistrali a un anno dal conseguimento del titolo (che sono l'80,2 per cento, contro la media nazionale del 68,1) e migliora sulla capacità di comunicazione, l'internazionalizzazione e il livello dei servizi dedicati agli studenti.

 

Incassa un risultato stabile sulle borse di studio, anche se passa dal penultimo al quart'ultimo posto, segno che altri atenei hanno peggiorato le performance in quanto a contributi a favore degli studenti, premi di laurea e premi di studio con finanziamento da parte di privati.

 

Essendo uno strumento creato per aiutare i neo diplomati ad orientarsi tra le varie carriere universitarie, il ranking fornisce anche una classificazione della didattica delle lauree triennali, magistrali a ciclo unico e magistrali biennali, raggruppandole per settori disciplinari e assegnando a ciascuno di questi un punteggio rispetto alle progressioni di carriera dei laureati e ai rapporti internazionali. I settori in cui è attiva l'università scaligera sono per la maggior parte in risalita rispetto all'indagine di un anno fa e collocano Verona fra i primi dieci atenei statali italiani monitorati, che sono 51 in totale.

 

Nello specifico, fra le lauree triennali spiccano quelle del gruppo disciplinare Medico-sanitario e farmaceutico, che si conferma al settimo posto, e del gruppo Linguistico, che sale dalla dodicesima alla nona posizione. Fra le lauree magistrali a ciclo unico, resta sul podio il settore disciplinare di Odontoiatria e Protesi dentaria, in seconda posizione, mentre il gruppo di Medicina e Chirurgia sale dall'ottavo sale al settimo posto.

 

Tra le lauree magistrali biennali, salgono in classifica il gruppo Linguistico, dalla quinta alla quarta posizione, e quello delle Scienze motorie e sportive, al decimo posto e in ascesa di cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Si confermano tra i primi dieci i gruppi disciplinari Economico e Informatica e Tecnologie Ict, in nona posizione, e Insegnamento, al decimo posto. «I risultati positivi testimoniano che la didattica non è stata inficiata dall'abolizione dell'accesso programmato in numerosi corsi di laurea», commenta Federico Schena, delegato del rettore alla Didattica. «Siamo molto soddisfatti anche per il miglioramento nell'àmbito dell'internazionalizzazione, non scontato in un periodo in cui gli scambi e i rapporti con l'estero, per come li abbiamo sempre vissuti, si sono dovuti interrompere. E, don da ultimo, un segnale molto forte ci arriva dai risultati in termini di occupabilità. Il tessuto economico-produttivo di Verona è in grado di assorbire i nostri laureati, che evidentemente, però, hanno profili professionali rispondenti alle esigenze del territorio».

Laura Perina

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