La Biblioteca Capitolare di Verona, la più antica biblioteca tuttora funzionante al mondo, custode di saperi da 1600 anni, si apre al mondo per valorizzare e preservare quel bene inestimabile che è a tutti gli effetti patrimonio culturale dell’umanità.
Allo scopo di custodire e valorizzare sempre più il tesoro in essa nascosto e offrire la possibilità di farlo conoscere da un sempre maggior numero di visitatori, è stata costituita la «Fondazione Biblioteca Capitolare», che si amplierà grazie anche al supporto della ricerca accademica e di progetti che coinvolgano realtà internazionali della cultura, tra questi il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, che affiancherà la Fondazione nella realizzazione del suo progetto.
«L’obiettivo - ha spiegato monsignor Bruno Fasani, presidente della Fondazione - è preservare e valorizzare il ricco patrimonio della Capitolare. Intendiamo sviluppare tre aree di attività fortemente connesse fra loro: la consultazione, che resterà il cuore della Biblioteca ma richiede un’urgente opera di digitalizzazione e una complessiva messa in sicurezza a difesa di tutto il patrimonio; la ricerca, che è essenziale per garantire nel lungo periodo l’esistenza della stessa Biblioteca Capitolare e che si svilupperà con il partner naturale dell’Università di Verona, ma anche con altri centri della cultura nazionali ed internazionali.
Infine - ha concluso - l’attività museale che abbraccerà le visite, le mostre dedicate, le mostre condivise anche fuori sede, il laboratorio didattico, eventi e conferenze, tutte attività che avranno lo scopo di fare conoscere le ricchezze e di contribuire al sostentamento dell’operazione complessiva».
Nota a livello internazionale per l’antichità e la preziosità dei suoi manoscritti, la Capitolare è stata riconosciuta come la Biblioteca più antica al mondo ancora oggi funzionante. Ne dà conferma il celebre Codice Ursicino, datato 1 agosto 517 d.C. che attesta l’esistenza di uno scriptorium attivo già nel secolo precedente. Tra i tesori più celebri l’Indovinello Veronese, considerato l’«atto di nascita» della lingua italiana; l’Evangeliario Purpureo scritto su pergamena imbevuta nella porpora e con caratteri in argento ed oro; l’Iconografia Rateriana, forse la prima immagine integrale conosciuta di una città medievale; le Istituzioni di Gaio, unico testo al mondo di diritto romano pressochè completo; la prima edizione del De Civitate Dei di Sant’Agostino contemporanea all’autore.