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Il calvario di una veronese

Una dose in Italia e una nel Regno Unito, ma non le danno il Green Pass

Gabriella Reinero
Gabriella Reinero
Gabriella Reinero
Gabriella Reinero

La doppia dose di vaccino già fatta, ma niente green pass. E senza indicazioni sul futuro. Gabriella Reniero ha ricevuto la prima somministrazione nel Regno Unito e la seconda in Italia, al centro vaccinale di Bussolengo ma nessuno dei due Paesi le riconosce il prezioso certificato verde, almeno fino a quando non verrà ratificato un accordo tra il governo inglese e quello italiano.

 

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Doppia dose

Una situazione paradossale, che di fatto blocca la donna originaria di Pescantina che al momento rimane in terra scaligera. «Ho fatto la prima dose di Astrazeneca mentre ero in Inghilterra – Gabriella lavora a Cambridge, come legale nella proprietà intellettuale seguendo per alcuni marchi gli aspetti dell’anti contraffazione e tutela del brand delle aziende - mentre la seconda dose l’ho ricevuta in Italia, a Bussolengo. Ancora Astrazeneca, ed essendo al di sotto dei 65 anni - la donna ne ha 51, e recentemente ha fondato anche una startup con un’amica inglese con cui importano vini italiani nel Regno Unito - ho dovuto firmare una liberatoria, comunque è andato tutto bene ed ho ricevuto una certificazione attestante la somministrazione della seconda dose». Ma non basta per ottenere il tanto agognato green pass. «Io in Italia non ho diritto ad un medico di base, anche se la mia tessera sanitaria viene comunque letta dal sistema, sono inscritta all’Aire, l’associazione dei cittadini italiani residenti all’estero, e quindi con tutti i diritti di chi vive qui, ma sono bloccata. Oltre a non avere un medico di base in Italia non posso nemmeno accedere alla app Immuni e alla app IO, non riesco a fare nulla», continua il racconto Gabriella. E in Inghilterra non va molto meglio. «Là c’è un sistema molto simile alla app Immuni in cui sono registrata, ho avuto anche un certificato riassuntivo della doppia vaccinazione dal mio medico di base inglese ma comunque non basta».

 

Nessuna soluzione

Perchè il green pass nel suo caso rimane lontano. «In pratica ho una doppia certificazione, sia inglese che italiana, ma nessuna basta per avere il green pass sembra, ho chiesto informazioni alle autorità sanitarie sia qui in Italia che in Inghilterra ma niente, sono tutti molto gentili con me ma in realtà poi non si arriva ad una soluzione. Avevo fatto la seconda dose in Italia anche perchè se fossi tornata in Inghilterra avrei speso un capitale per rientrare, con due tamponi da 210 sterline e la quarantena di 10 giorni», l’ammissione della 51enne, «ora comunque devo rientrare, per il momento lavoro a distanza ma da settembre avrò delle riunioni in presenza e mia figlia che è qui con me - gli altri sono in Regno Unito - deve iniziare la scuola. Ho solo questo certificato che non credo basterà al mio arrivo, dovrò fare la quarantena e tra tutto spendere 500 sterline. Spero che si risolva tutto in fretta, so che al momento i governi di Italia e Regno Unito stanno comunque lavorando per arrivare ad un accordo». E conclude, «forse io mi sono complicata la vita da sola facendo la seconda dose in Italia, ma io il ciclo di vaccinazione l’ho completato, perchè adesso non posso avere il mio green pass? 

 

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Luca Mazzara

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