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Distribuito a Borgo Trento

Un volantino annuncia una «palestra fascista» a Verona, il Pd: «Sboarina quando ammetterà il problema?». Raffica di reazioni

Nelle cassette della posta della zona di Borgo Trento è comparso un volantino, a metà strada fra la propaganda e l'apologia del fascismo e la burla, che ha suscitato diverse polemiche.

 

Si tratta di un volantino (abbastanza sgrammaticato a dire il vero) che sponsorizza la creazione di una fantomatica «palestra di fascismo» a Verona.

«Mancano gli spazi per i giovani disallineati», si legge, «questo luogo che manca lo andiamo a creare. Contro l'integrazione dello straniero noi proponiamo la disintegrazione».

E ancora: «Presso (sic) la nostra palestra è il luogo giusto per forgiare il tuo corpo, l'unica arma che abbiamo per affrontare a testa alta le sfide del millennio».

 

Un volantino che ha fatto scrivere a Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Maurizio Facincani e Luigi Ugoli del Pd veronese che «si tratta di dichiarazioni allucinanti e allucinate, sulle quali ci risulta che le autorità giudiziarie e di polizia stiano già indagando. Ci auguriamo pertanto che i responsabili di questa propaganda, che è chiaramente apologia di fascismo, vengano individuati e perseguiti ai sensi di legge. I toni, oltremisura cruenti, quindi tanto più inaccettabili, parlano di usare “i corpi come armi” e della necessità di far “sanguinare la società”».

E ancora: «Dal punto di vista politico, non possiamo che ribadire la necessità di una netta presa di posizione, da parte di tutte le istituzioni locali, a favore dei valori e delle prassi democratiche, contro i rigurgiti di fascismo e di intolleranza che da tempo scuotono il nostro territorio. Sono questi atti, e non i giornalisti che li riportano o li indagano, ciò che mette in cattiva luce la città nei confronti del resto del Paese e del resto del mondo. E il fatto che il Sindaco uscente Federico Sboarina non riesca ad ammettere che la città abbia un grosso problema con le influenze negative dei gruppi di estrema destra, non fa che peggiorare la situazione». 

Sul tema sono poi intervenuti Tommaso Ferrari e Pietro Trincanato di Traguardi: «È l'ennesimo tentativo da parte di pochi disperati nutriti di ignoranza di ottenere visibilità. Fortunatamente i veronesi sanno che questo fenomeno è minoritario. Di fronte a questa provocazione, che susciterebbe orrore anche se si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto, l'unica risposta possibile è che la politica, compatta, faccia capire a questi personaggi che per loro, a Verona, non c'è spazio di cittadinanza».

La deputata del Pd Alessia Rotta auspica «che le forze dell’ordine e la Digos, che sono già al lavoro, possano al più presto individuare i responsabili. Il fascismo è un reato. Verona è una città antifascista -medaglia d’oro della Resistenza e, per questo, sarebbe importante che l’amministrazione comunale, a partire dal sindaco Sboarina, si unisse a questa unanime condanna».

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