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La ricetta della Cgia di Mestre

«Un lockdown delle tasse e più sostegni a imprese e artigiani per ripartire»

Locali chiusi in piazza Erbe: le attività economiche chiedono ristori
Locali chiusi in piazza Erbe: le attività economiche chiedono ristori
Locali chiusi in piazza Erbe: le attività economiche chiedono ristori
Locali chiusi in piazza Erbe: le attività economiche chiedono ristori

Un «lockdown» alle tasse erariali, e rimborsi più pesanti alle aziende rispetto a quelli distribuiti fino ad ora, impegnando altri 80 miliardi di euro entro la fine di luglio. È la stima fatta dalla Cgia di Mestre di quanto valgono gli interventi necessari per l’uscita dalla crisi delle attività economiche dovuta al Covid-19, nella prospettiva di un ritorno alla normalità grazie a vaccini e alla bella stagione.

 

Secondo l’associazione di artigiani e imprese, sarebbe necessario permettere un blocco delle tasse erariali, che comporterebbe per partite Iva e piccole imprese un risparmio quest’anno attorno a 28 miliardi di euro. Un importo di dimensioni importanti che, secondo gli artigiani «potrebbe essere ridimensionato consentendo l’azzeramento del peso fiscale solo alle attività con ricavi al di sotto di una certa soglia o sulla base della perdita di fatturato».

 

Il mancato gettito è stato stimato ipotizzando di consentire a tutte le attività economiche con un fatturato 2019 al di sotto del milione di non versare per il 2021 l’Irpef, l’Ires e l’Imu sui capannoni. Si tratta di circa 4,9 milioni di aziende (l’89% circa del totale nazionale), che dovrebbero comunque versare le tasse locali, per non recare problemi di liquidità a Comuni e Regioni.

 

L’ufficio studi della Cgia auspica inoltre che l’esecutivo «metta sul tavolo almeno altri 50 miliardi di euro entro luglio che consentano di rimborsare in misura maggiore le perdite subite dalle aziende, e permettano di compensare anche una buona parte dei costi fissi sostenuti. Modalità, quest’ultima, precisa la nota, che la Francia e la Germania hanno applicato da alcuni mesi, avendo recepito le nuove disposizioni introdotte dall’Ue in materia di aiuti di stato alle imprese».

 

I governi Conte e Draghi, ricorda poi la Cgia, hanno già messo a disposizione delle imprese italiane 64,7 miliardi di aiuti diretti, che in buona parte devono essere ancora erogati. La Cgia stima che finora gli imprenditori italiani abbiano beneficiato di 27 miliardi, mentre le risorse ascrivibili alla legge di Bilancio 2021 e al «decreto Sostegni» espleteranno i propri effetti principalmente nel corso di quest’anno. Gli 80 miliardi aggiuntivi proposti in questa nota porterebbero l’ammontare dei sostegni diretti alle imprese a una cifra che sfiorerebbe i 145 miliardi, importo che inciderebbe meno dell’8% sulla spesa pubblica sostenuta dall’Italia nel biennio 2020-2021. •

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