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Cosa accadeva il 29 febbraio e 1 marzo 2020

Un anno fa: i primi casi a Verona e la polemica per la frase sui cinesi e i topi di Zaia

Piazza Erbe il 1 marzo 2020
Piazza Erbe il 1 marzo 2020
Piazza Erbe il 1 marzo 2020
Piazza Erbe il 1 marzo 2020

Covid, un anno fa.

29 febbraio 2020. Giorno bisestile che è caratterizzato dalle polemiche sull'intervista al presidente del Veneto Luca Zaia e il suo «li abbiamo visti tutti i video con persone che mangiano topi vivi» detto ad un'emittente locale. Frasi per le quali poi il governatore si scuserà.

Zaia: «I cinesi mangiano i topi vivi»

In quel giorno i contagi in Italia superano quota mille, mentre a Verona altri bar chiudono le serrande lamentando il calo drastico di clienti. I medici segnalano l'aumento di chiamate dei propri pazienti, mentre nei campi molti braccianti dell'Est tornano nei propri paesi. Al Bentegodi si gioca Chievo-Livorno senza pubblico.

 

1 marzo 2020. La domenica che avrebbe dovuto anticipare il rientro a scuola (che non ci sarà) è caratterizzata dai primi quattro casi accertati di coronavirus nel Veronese, mentre in tutto il Veneto sono oltre 250. Prime messe celebrate in streaming, negli Emirati Arabi alcuni ciclisti professionisti veronesi restano bloccati nelle loro camere d'albergo (ci resteranno per giorni) proprio per gli effetti della pandemia e delle prime restrizioni. Lo scrittore cileno Luis Sepulveda viene ricoverato a causa del coronavirus: morirà dopo circa un mese e mezzo.

Riccardo Verzè

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