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Il confronto con il 2020

Un 25 dicembre con tanti contagi, ma rispetto allo scorso anno si può sorridere: in Veneto oggi in ospedale meno della metà dei pazienti

La terapia intensiva in Borgo Trento (Marchiori)
La terapia intensiva in Borgo Trento (Marchiori)
La terapia intensiva in Borgo Trento (Marchiori)
La terapia intensiva in Borgo Trento (Marchiori)

Il Natale 2021 non porta buone notizie in Veneto in quanto a numero di contagi, con una notevole impennata soprattutto per le province di Verona, Padova e Treviso che superano i mille nuovi casi di positività al Coronavirus in 24 ore. Ma se si fa un balzo all'indietro di dodici mesi, ci si rende conto che ci sono motivi per un pizzico di ottimismo.

Un anno fa,  il 25 dicembre del 2020, anche se il numero dei nuovi casi in 24 ore era notevolmente più basso, quello dei positivi era di gran lunga superiore (IL BOLLETTINO 2020). Stiamo parlando di quasi il doppio nel veronese: se oggi abbiamo 10.828 casi, lo scorso Natale contavamo 19.003 casi, vale a dire 8.175 in più di oggi (IL BOLLETTINO 2021)

Ma non solo, la situazione negli ospedali scaligeri era davvero drammatica: in area non critica erano ricoverate 461 persone contro le 138 di oggi, mentre 80 erano i letti occupati nelle intensive a fronte dei 23 di oggi. Oggi quindi i nosocomi veronesi ospitano meno di un terzo dei pazienti che ospitavano il Natale scorso.

Un anno comunque pesante in termini di perdite: a Verona e provincia, in 12 mesi sono morte 1.194 persone. Lo scorso anno infatti a Natale il numero dei decessi registrati per Covid era di 1.531 contro i 2.725 di oggi. Anche il contatore delle persone contagiate ha ovviamente continuato a salire passando dai 45.718 casi agli attuali 111.776, vale a dire oltre 66mila contagi in un anno. 

 

IN VENETO 

Se puntiamo la luce sui dati regionali, vediamo che in Veneto la situazione un anno fa non era neanche lontanamente paragonabile a quella attuale: lo scorso anno vi erano 87.670 positivi contro i 69.386 di oggi. Ma cosa più importante, il Natale scorso in ospedale vi era oltre il doppio di pazienti di oggi. Parliamo di 2.887 letti occupati in area non critica contro i 1.118 di oggi e 388 terapie intensive contro le 174 di oggi. Numeri che permettono a molti operatori sanitari oggi di trascorrere il Natale in famiglia, cosa impensabile per loro lo scorso anno. 

A livello regionale un anno drammatico: in dodici mesi sono morte più di 6.300 persone e si sono registrati 369.828 casi di positività.

 

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Giorgia Cozzolino

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