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Il report del centro ufologico

Ufo, sessant'anni di misteri e segnalazioni: decine anche da Verona

UFO VERONA

Dall’ultimo rapporto sugli Ufo pubblicato dagli Usa a nuove serie in televisioni. Si torna a parlare degli oggetti non identificati. E Verona riscopre 60 anni di misteri.

Nel 2020 il Centro Ufologico Nazionale ha ricevuto 380 segnalazioni in Italia con un incremento rispetto al 2019 del 57% con 241 avvistamenti. Il Cuf auspica che il Parlamento si faccia promotore di una iniziativa mirata a promuovere la ricerca sui vari aspetti del fenomeno. Tra le testimonianze ricevute, il 28% è rappresentato da segnalazioni non valutabili per insufficienza di dati.

Più del 50% delle segnalazioni sono imputabili a fenomeni naturali che chi osservava non ha saputo riconoscere; il 25% è riferito ad osservazioni tramite foto di luci notturne non identificate. Il rimanente 20% è da attribuire a riflessi di errori fotografici. Il 41% riguarda passaggi dei satelliti Sputnik. Dal Veneto sono arrivate 19 segnalazioni nel 2020, nessuna da Verona. Cosa che però è accaduta in due casi nel 2018: una segnalazione a Pescantina del 20 giugno alle 23.15 ad alta quota e a Legnago il 26 luglio successivo alle 21.30, caso classificato come fenomeno astronomico. Nel Veronese sono state numerose le segnalazioni raccolte scientificamente dal Centro Ufologico dagli Anni ’50. Nel 1954, 28 giugno alle 23.07, si annota l’avvistamento di un «bolide azzurro». Nello stesso anno ma il 14 ottobre alle 18.10 venne invece segnalato un «sigaro verde» in cielo. Tre anni dopo, a metà ottobre verso l’ora di cena, a San Michele Extra un parroco avvista un «sigaro bronzeo atterrato, con tre finestrini, ed una figura umana chinata, biondo, in tuta metallica». Più singolare la segnalazione del 26 giugno del 1962 a Verona: l’apparizione «in una camera da letto di un’entità gigantesca verdastra».

Il 7 agosto del 1964 invece alle 23.10, è scritto negli annali, l’avvistamento di un «ovoide rotante con scia luminosa». Sulle Torricelle nel 1972, il 12 giugno, si inaugura la serie delle impronte circolari: una venne trovata nel terreno di una base della Nato. Nel 1985, il 6 novembre all’alba, a San Giovanni Lupatoto vennero scattate foto ad una luce che emetteva «raggi multicolori e resta visibile almeno 20 minuti».

Nel 1987, il 1 giugno alle 18.45 a Verona venne avvistato inoltre un «corpo ovoidale luminoso con cupola». Singolare il caso di Soave del 1988 a metà settembre poco dopo mezzanotte «un globo con delle fiammelle» lascia tre bruciature in un vigneto. Nel Veronese non sono mai stati segnalati «sequestri» di persone per mano aliena. Ma in Veneto sì. Accadde nel 1986, il 15 agosto a Calalzo di Cadore, a Belluno: venne raccontato di un disco azzurro con cupola atterrare di fronte a due coniugi che persero conoscenza. Sarebbero stati rapiti dagli alieni. C’era una traccia circolare al suolo. Ma il caso si rivelò un falso. Nel 1998 a Schio, dove due anni prima c’è chi vide un Ufo «fare inversione a U», venne racconta l’esperienza di tre presunti rapiti di Schio. Il primo, un camionista, sarebbe stato colpito da un fascio di luce e si sarebbe ritrovato tre giorni dopo a Bologna. Il motore dell'auto su cui viaggiava si sarebbe fuso e sarebbe rimasto disperso per 36 ore. Il secondo avrebbe avuto un «missing time», si legge, di due ore, dopo essere stato colpito da un fascio di luce; il terzo avrebbe visto dei «grigi» penetrare in camera da letto, paralizzarlo «ed effettuare strani test sulle ginocchia della moglie».

Filippo Brunetto

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