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«Troppi morti, la cittadinanza va revocata»

La manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Bra FOTO MARCHIORI
La manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Bra FOTO MARCHIORI
La manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Bra FOTO MARCHIORI
La manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Bra FOTO MARCHIORI

Mentre il sindaco Tosi si preparava a volare a Kiev, in piazza Bra un «Comitato veronese di solidarietà con l’Ucraina antifascista» manifestava per chiedere «l’immediata revoca della cittadinanza onoraria al capo della giunta golpista ucraina Poroshenko, responsabile della morte di centinaia di civili e di un impressionante numero di bambini, sotto l’insegna delle croci uncinate».

Fra le poche decine di persone che partecipano all’iniziativa presidiata in forze da polizia e carabinieri, ci sono alcuni testimoni provenienti dal Donbass e da Lugansk, province a maggioranza russofona in conflitto con Minsk, con fotografie e materiale informativo. «Non siamo contro il popolo ucraino, ma contro un regime arrivato al potere in maniera illegale dopo la rivolta di piazza Maidan che ha destituito il legittimo presidente Ianucovich», esclama Larissa, originaria di Lugansk, che ora vive a Mestre. «Le due province ribelli», afferma, «hanno soltanto chiesto una federazione per avere maggiore autonomia, ma il giorno dopo l’elezione di Poroshenko, avvenuta il 26 maggio 2014, sono cominciati i bombardamenti che continuano tuttora contro le popolazioni di Donetsk e Lugansk. Questo conflitto», aggiunge, «ha provocato secondo fonti indipendenti 50mila vittime, la maggior parte civili. Quindi, prima di concedere onorificenze il sindaco di Verona si informi». Ma Tosi parla di gesto di riconoscenza per il ritrovamento dei quadri. «Se io trovo un portafoglio», taglia corto la manifestante, «lo restituisco senza chiedere premi... Forse il sindaco teme che non gli diano indietro i dipinti? Significa che anche lui ha dei dubbi su Poroshenko». E.S.

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