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Treni, giornata di disagi per pendolari e studenti

Il tabellone con arrivi e partenze ieri in stazione FOTO MARCHIORI
Il tabellone con arrivi e partenze ieri in stazione FOTO MARCHIORI
Il tabellone con arrivi e partenze ieri in stazione FOTO MARCHIORI
Il tabellone con arrivi e partenze ieri in stazione FOTO MARCHIORI

Il tabellone degli orari, nell’atrio della stazione di Porta Nuova, in mattinata è arrivato a segnalare fino a novanta minuti di ritardo per i treni in arrivo da Milano. Un’ora e mezza che decine di lavoratori e studenti pendolari, mescolati a turisti e semplici viaggiatori, hanno trascorso al freddo sui binari, stringendosi nei cappotti o stipandosi nelle cabine vetrate sui marciapiedi. Motivo del ritardo: alla stazione di Desenzano una persona era morta, investita da un treno alle 7.40. All’istante la circolazione ferroviaria ha subito un brusco stop. Sono scattati i rilievi dell’autorità giudiziaria. E anche nelle tre ore successive è stato necessario rallentare tutte le corse tra Brescia e Verona per consentire le operazioni. In totale 24 i treni coinvolti. I ritardi maggiori, di circa 90 minuti, sono stati accumulati da 14 convogli ad alta velocità, due Intercity e tre regionali, mentre altri quattro locali sono stati limitati nel loro percorso e uno ha dovuto essere cancellato. Alle 10.35 la circolazione ha cominciato a normalizzarsi. Ma a mezzogiorno l’altoparlante a Porta Nuova allertava ancora i viaggiatori di possibili disagi, mentre il tabellone principale segnava ritardi tra i quindici minuti e la mezz’ora. «La gente era molto arrabbiata, poi quando si è saputo della tragedia le proteste si sono zittite e i commenti si sono fatti più pacati», ha spiegato l’edicolante all’interno del palazzo ferroviario. A conferma che gli strascichi dell’accaduto si sono protratti per molte ore, al binario 6 l’attesa per il Freccia Rossa delle 12.02 diretto a Milano è gradualmente lievitata da dieci a quindici fino a venti minuti. «Proprio oggi che vado a tenere il mio nipotino. Devo arrivare a Milano in tempo per prenderlo all’uscita dall’asilo», si preoccupava Luisa, una dinamica nonna della Bassa Veronese, che si reca regolarmente in terra lombarda per aiutare la famiglia di suo figlio. La signora ha fatto notare che i disagi provocati dal tragico incidente di Desenzano andavano a sommarsi ai disservizi incontrati sia sul regionale Rovigo-Verona sia nella stessa stazione di Porta Nuova. «Sul treno locale la toilette era inaccessibile senza motivo, un problema per diversi passeggeri. E una volta arrivati a Porta Nuova, gli ascensori per salire ai binari erano bloccati per manutenzioni. Insomma, una giornata particolarmente difficile». Matteo, lavoratore pendolare, ha ripreso in mano la sua ventiquattrore posata per terra e ha deciso con filosofia di andare a bersi un caffè al bar del palazzo ferroviario: «Se il ritardo non aumenta ulteriormente, dovrei riuscire ad arrivare in orario lo stesso. Ma anche se così non fosse, io cosa posso farci? Quando c’è stata la neve, il mio treno era in ritardo di tre ore, perché per sicurezza la velocità dei treni viene dimezzata. Se fai una vita da pendolare, a queste cose devi farci il callo». «Ho un appuntamento di lavoro, che sfortuna», si lamentava invece Virginia, una neolaureata del centro. Poi si è diretta nella sala d’aspetto: «Almeno che non mi prenda un raffreddore». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenza Costantino

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