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I nodi nel centrodestra scaligero

Tosi candidato sindaco? Zaia: «Non mi risulta»

Flavio Tosi e Luca Zaia
Flavio Tosi e Luca Zaia
Flavio Tosi e Luca Zaia
Flavio Tosi e Luca Zaia

Si scalda ogni giorno di più il clima politico in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. E si allarga, dall’Adige alla laguna di Venezia. Con il centrodestra, in maggioranza in Comune e Provincia di Verona e anche in Regione, scosso dal “caso Flavio Tosi”. L’ex sindaco e già assessore regionale alla sanità, oltre che già segretario regionale della Lega, cacciato nel 2015 da Matteo Salvini. Il quale, però, ha speso ora - ricambiato - parole più simili alla pace nei confronti di Tosi.

Il quale, dai banchi dell’opposizione all’Amministrazione Sboarina, non ha mai fatto mistero di volersi ricandidare a sindaco, per il terzo mandato. Un’ipotesi, questa, sulla quale però getta acqua sul fuoco il presidente della Regione, Luca Zaia, leghista, trionfatore alle elezioni regionali di un anno fa con il 77 per cento. «A oggi non mi risulta che ci sia nulla di ufficiale rispetto alla possibilità che Tosi si candidi a sindaco di Verona», ha dichiarato Zaia. Il presidente del Veneto, al terzo mandato - che nel 2015 ebbe Tosi, allora appena espulso dalla Lega, tra gli avversari alla corsa per la presidenza della Regione - ha aggiunto che «per fare una scelta come questa bisogna che si convochi il Consiglio nazionale in Regione Veneto e si deliberi il nome del candidato di un Comune come si fa sempre. A me non risulta sia all’ordine del giorno questa cosa».

In questa fase, dunque, si evidenzia ancora come quello tra Tosi e la Lega sia una riapertura di dialogo, non un possibile passaggio dell’ex sindaco al partito che, dopo oltre vent’anni di militanza e attività politica ad alti livelli, lo aveva cacciato. Ed è quanto ha sottolineato anche il responsabile politico della Lega a livello provinciale, Federico Bricolo.

I nodi del centrodestra veronese restano dunque in piedi. La Lega infatti - con Fdi, Battiti e Verona Domani - è in maggioranza, a Palazzo Barbieri, a sostegno di Sboarina, e ha quattro assessori su dieci. Tosi invece è in minoranza e però per le regionali del 2020 ha stretto un accordo con Forza Italia, che ha portato all’elezione in Regione di Alberto Bozza, ora consigliere regionale di Forza Italia, ma comunale della Lista Tosi dal 2017.

E FI è uscito dalla maggioranza di Sboarina, anche se in Consiglio comunale resta un gruppo di Forza Italia, in maggioranza. Fratelli d’Italia auspica un centrodestra unito, per il 2022, quindi FdI di Giorgia Meloni - però all’opposizione di Draghi - Lega di Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi. Come in tutti i Comuni al voto il 3 e 4 ottobre prossimi, tranne pochissimi casi. A Verona questa unità è però tutta da innaffiare, affinché resti in vita per il 2022.

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Enrico Giardini

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