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L'ultimo giorno di Festival

Tocatì, la rivincita sulla pandemia in 101 giochi di strada

L'arco verticale al Tocatì (Marchiori)
L'arco verticale al Tocatì (Marchiori)
TOCATÌ (MARCHIORI)

Il gioco in strada riporta le lancette del tempo indietro di due anni. Le piazze piene, i bimbi in fila per cimentarsi in curiosità ludiche mai viste prima, la musica, le corse e una marea di sorrisi.

Il Tocatì sfida la pandemia e non lascia spazio a delusioni. Nonostante le attività non abbiamo ancora raggiunto il numero delle 250 del periodo pre pandemia, rispetto alle sole 25 dell'anno scorso quest’anno sono ben 101 le proposte sbarcate in città da Belgio, Cipro, Croazia e Francia. A quanto pare veronesi e turisti non aspettavano altro. Ieri il centro città pullulava di persone di ogni età e pure oggi, se il tempo regge, c’è da scommettere in un ripetuto pienone.

Organizzata dall’Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona, la XIX edizione del Festival Internazionale dei Giochi in Strada chiuderà i battenti stasera dopo un’intensa giornata ricca ancora di proposte. Tra quelle da considerare imperdibili la discesa lungo l’Adige, nel primo pomeriggio, delle zattere costruite sotto il ponte di Castelvecchio dagli artigiani di San Michele all’Adige.

Per i più piccoli piazza dei Signori regala la possibilità di realizzare trottole in legno personalizzate, da colorare in modo bizzarro e originale, tutto da scoprire, grazie ai volontari della cooperativa sociale Hermete. Nella stessa piazza si potrà approcciare pure l’arte di camminare sui trampoli. Non mancano l’archeocaccia tra i monumenti e un’infinità di giochi da tavoliere. Originale, in un’inedita location mai prima sfruttata, all’Arco dei Gavi, anche la petanca, gioco provenzale delle piccole bocce, mentre nella centralissima Piazza Erbe oltre a birilli e il tradizionale gioco delle noci tipico delle Cinque Terre, spopola il tiro con l’arco verticale del Belgio fiammingo.

 

Tocatì 2021 (Marchiori)

 

Immancabile il nostrano S-cianco in piazza Nogara, mentre in cortile del Tribunale i più audaci possono partecipare a «Sburla la roda», una prova che consiste appunto nello spingere una rotoballa di paglia del peso di 250 chili. Tutta da ammirare, infine, la sfida, dal nome Scalillo, a chi trasporta più rapidamente una scala di 8 metri, utilizzata tradizionalmente per la vendemmia del vino Asprinio d’Aversa.

Ce n’è insomma per tutti i gusti (con tanto di degustazioni all’osteria del gioco a Palazzo Forti e di portate all’isolana ai fornelli di lungadige San Giorgio) per trascorrere una domenica che, dalle 10 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 18.30, intratterrà con giochi urbani e da tavolo fondamentali per riappropriarsi di quella vitalità messa a dura prova da oltre un anno e mezzo di pandemia.

Oltre a letture e convegni, tra le mostre che arricchiscono il Festival, al Forum in Cortile Mercato Vecchio, si terrà l’esposizione «Cibo e Gioco. Il Geoportale della cultura alimentare» a cura di ICPI, e non mancheranno molti laboratori per bambini, tra cui quello in Santa Maria in Chiavica alle 16 e la storia della balena bianca raccontata da lei stessa, con appuntamento alle 11 e alle 17 nel chiostro della Biblioteca Civica.

Chiara Bazzanella

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