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Test d’ingresso, si studia come farlo in sicurezza

Archiviate le lauree, tocca alla prova d'ammissione. Protagonista è sempre il corso di laurea in Medicina. Al test d'ingresso da cento domande in 60 minuti del 3 settembre ci si può iscrivere da stamattina, fino al 23 luglio. Gli aspiranti camici bianchi lo sosterranno in presenza, nella sede o nelle sedi dell'ateneo più vicino alla loro provincia di residenza, e all'ateneo di Verona, spiega il presidente del collegio didattico di Medicina, Corrado Barbui, «è già all'opera un gruppo di lavoro coordinato dal delegato alla Didattica (Federico Schena, nda) con l'obiettivo di verificare come svolgere la prova nella stessa modalità pre-Covid, ma con il nodo del distanziamento da mantenere in aula». Questione non da poco, poiché la prova d'accesso a Medicina e Odontoiatria è quella che richiama il maggior numero di candidati: a Verona più di 1.600 negli ultimi anni, tant'è che per ospitarli tutti è necessario «requisire» una ventina di aule. Intanto gli iscritti a Medicina e ad altri corsi di laurea magistrali dell'ateneo di Verona (ma non tutti, la decisione dipende dai singoli collegi didattici) sono tra i pochi universitari del nord Italia a laurearsi di nuovo in presenza. I neo camici bianchi concordano, «dopo tanti anni di studio sarebbe stato un peccato discutere la tesi a distanza. Ma ci saremmo messi il cuore in pace, se la situazione dal punto di vista sanitario non fosse cambiata». Anche degli esami di profitto da oggi possono svolgersi nuovamente in presenza, se i docenti ritengono che ci siano le condizioni. In ogni caso agli studenti viene garantita ancora la possibilità di sostenerli online e questo agevolerà soprattutto i fuori sede che con il lockdown sono rientrati in famiglia e chi usufruisce di un alloggio dentro le residenze universitarie, dove non si può ancora pernottare.

L.PER.

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