AGGIORNAMENTO ORE 10.30
Per arrestare l'aggressore del tassista picchiato selvaggiamente la notte fra l'11 e il 12 settembre in piazza Renato Simoni sono stati decisivi un filmato, acquisito dagli investigatori e registrato dall’impianto di videosorveglianza di una tabaccheria ubicata in zona, e un video realizzato da un passaten il quale col proprio telefonino aveva ripreso la scena dell’aggressione.
Inoltre, i filmati dell’impianto di videosorveglianza della stazione di Porta Nuova, hanno consentito agli uomini della terza Sezione della Squadra Mobile scaligera di individuare un gruppetto di tre giovani, scesi a Verona dal treno proveniente da Bologna, tra i quali è stato riconosciuto l’aggressore.
L’ulteriore analisi dei filmati ha consentito di accertare che i tre, trascorsa la serata a Verona, avevano fatto rientro in treno a Nogara l’indomani mattina. Le indagini si sono poi sviluppate a Nogara e l'analisi dei tabulati telefonici del cellulare del giovane hanno confermato le sue responsabilità.
Dopo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Elisabetta Labate, il Gip Livia Magri ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un giovane nato nel 2001 a Legnago, ritenuto responsabile dell’aggressione.
Il tassista, come si vede dal video diffuso dalla polizia, è stato colpito con numerosi pugni al volto che gli hanno provocato una frattura dello zigomo e del setto nasale
AGGIORNAMENTO ORE 9
Era stato picchiato brutalmente in piazza Renato Simoni, dove era sceso per comprare delle sigarette. Per lui, un tassista cinquantenne, era stato necessario il ricovero in ospedale con sospette fratture al volto.
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Ora il suo aggressore (da capire se ci sono stati complici) è stato preso: la Squadra mobile della Questura di Verona ha infatti arrestato a Nogara, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, un giovane accusato di essere l’autore dell'aggressione avvenuta nella notte tra l’11 ed il 12 settembre.
Ulteriori dettagli sull’operazione saranno forniti in giornata dalla Squadra mobile scaligera.