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Le disposizioni ministeriali

Svolta AstraZeneca, anche a Verona lo stop sotto i 60 anni

Zona Stadio Somministrazione di vaccino antinfluenzale da parte di medici di base e pediatriIl piano vaccinale continua
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Zona Stadio Somministrazione di vaccino antinfluenzale da parte di medici di base e pediatriIl piano vaccinale continua
Zona Stadio Somministrazione di vaccino antinfluenzale da parte di medici di base e pediatriIl piano vaccinale continua

Stop ad Astra Zeneca a chi ha meno di 60 anni da stamattina anche a Verona. Sospesi tutti i richiami a insegnanti e a personale scolastico così come ai militari. E stop anche alle prime dosi. È l’indicazione giunta ieri in tarda serata dal direttore generale dell'Ulss9, Pietro Girardi: «Sospendiamo tutte le somministrazioni di Astra Zeneca alla popolazione under60 in attesa delle prossime indicazioni ministeriali», ha spiegato. 

 

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E stamattina è arrivata puntuale la circolare ministeriale che recita: «Alla luce di tali indicazioni il vaccino Vaxzevria viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo). Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose».


Nel frattempo riprende il dialogo tra Ulss9 e medici di famiglia per una nuova collaborazione sul fronte dei vaccini. Alcune settimane fa i dottori di base hanno protestato per la mancanza di forniture e sono stati costretti a interrompere le giornate vaccinali a domicilio e nei centri allestiti nei Comuni (che in alcuni punti sono riprese). Ora le trattative ripartono e, al momento solo sulla carta, le sigle dei medici di medicina generale avrebbero trovato un accordo. 


Si passerebbe da una fase iniziale di vaccinazioni “estemporanee” per iniziative organizzate ad hoc, come giornate vaccinali per determinate categorie, fino a un impegno più stabile inserito nell’ordinaria attività dei medici che dedicherebbero alle vaccinazioni un numero di ore alla settimana, per recuperare chi è rimasto indietro con la vaccinazione tra le categorie prioritarie o per collaborare somministrando l’anticovid a target (per esempio gli operatori dei centri estivi).

 

L’Ulss9 ha organizzato per martedì sera un seminario online con tutti i medici di medicina generale per spiegare i dettagli e raccogliere le adesioni. «Se funziona», commenta Guglielmo Frapporti, segretario provinciale della Federazione dei medici di medicina generale, «è un modello organizzativo originale e interessante anche per i mesi futuri. Ma vedremo i dettagli. Molti dei colleghi più impegnati hanno uno stato d’animo incerto dopo quello che è accaduto. Vedremo che risposta ci sarà». 


Dei 560 dottori di base veronesi, infatti, quasi 500 hanno risposto alla chiamata per vaccinare i fragili a domicilio o i loro assistiti. Sono andati di casa in casa, ma hanno anche organizzato centri vaccinali a scavalco tra Comuni riunendosi in gruppetti di colleghi raggiungendo numeri elevati di vaccinazioni. L’idea di Fimmg, Snami e Smi, le sigle sindacali dei medici di base, infatti, è sempre stata quella che l’unica via d’uscita dall’emergenza fosse una campagna vaccinale a tamburo battente. 

 

Per questo i medici hanno aderito in massa. Ma in più occasioni hanno lamentato un mancato coinvolgimento e, soprattutto, una carenza di forniture a vantaggio dei grandi centri vaccinali. Da qui la protesta e la forzata chiusura delle giornate a domicilio che si svolgevano di venerdì e che hanno fatto segnare picchi di 7-8mila somministrazioni al giorno.

 


Ora le forniture sono più sostanziose. A Verona questa settimana sono arrivate 45.000 dosi di Pfizer. Solo a fine giugno arriveranno le 55.000 settimanali che ci si aspettava per la metà del mese. 
Ma sono comunque quantità che consentono di procedere in velocità, aggiungendovi quelle di Moderna e quelle di Astra Zeneca usate, queste ultime, però solo per la popolazione ultrasessantenne.

 

Giovedì è stata una giornata quasi da record con 9.222 dosi somministrate per un totale di 578.857 vaccini inoculati da inizio campagna. La media ultimamente era di 5-6.000.

 

La settimana prossima si vaccineranno anche i primi ragazzini. Le somministrazioni sono aperte alla popolazione dai 12 anni in su solo con vaccini mRna, Pzifer e Moderna. Poiché nel frattempo sono riprese anche le vaccinazioni tradizionali e sono in corso, ad esempio, per bambini di 11 e 12 anni quelle del hpv papilloma virus, la Regione raccomanda che siano passate almeno due settimane tra un’iniezione e l’altra. 

Maria Vittoria Adami

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