C’è il percorso di studi che termina sempre più tardi e la volontà poi di crearsi una carriera. C’è il costo della vita che sale, gli stipendi che non fanno altrettanto e la necessità di arrivare a fine mese, con gli asili nidi che sono pochi (in provincia, 29 posti ogni cento bimbi), le baby sitter che costano e i nonni spesso troppo lontani.
Il risultato è il crollo delle nascite, a Verona del 21% in dieci anni, stando ai dati dell’Istat: una percentuale in linea con la media nazionale. Volendo consolarsi è andata peggio in altre province limitrofe: a Vicenza, dove il calo è stato del 28%, a Venezia del 24, a Modena del 23.
E anche se ci fossero più sostegni alla maternità, in dieci anni le donne in età fertile sono diminuite del 3,6 per cento.
È stato costante, invece, il numero dei morti. Un saldo negativo della popolazione che, a Verona, ha portato ad un innalzamento dell’età media, che attualmente si aggira sui 46 anni.