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«Sono Anna, cerco lavoro» E tenta di sfilargli il Rolex

È diffusa la tecnica del furto di Rolex e gioielli con il finto abbraccio
È diffusa la tecnica del furto di Rolex e gioielli con il finto abbraccio
È diffusa la tecnica del furto di Rolex e gioielli con il finto abbraccio
È diffusa la tecnica del furto di Rolex e gioielli con il finto abbraccio

Lo ha seguito a piedi mentre scendeva in garage con l’auto, poi lo ha avvicinato e con una scusa banale ha tentato di sfilargli l’orologio, un Rolex del valore di ottomila euro circa. È accaduto sabato, alle 12.30, in Borgo Venezia, a Mauro Spada, già presidente per la Lista Tosi della sesta circoscrizione (Borgo Venezia), che era sceso con la sua macchina in garage, imboccando lo scivolo e fermandosi davanti alla sua autorimessa. Doveva scaricare le borse della spesa. All’improvviso lo ha avvicinato una donna, che lo aveva seguito a piedi, dicendo di chiamarsi Anna. «Mi ha spiegato che stava cercando lavoro, ma le ho risposto che non ero interessato», racconta Spada. «Ha continuato a insistere proponendosi per le pulizie di casa e per stirare, ma ho risposto di nuovo che non mi interessava. Ma era insistente e mi ha chiesto se poteva lasciarmi comunque il suo numero. Così ho annuito e lei si è avvicinata». La donna gli ha allungato un biglietto con un numero telefonico falso, ma poi gli ha stretto il polso ringraziandolo animatamente. In quel momento Spada si è accorto che la signora stava tentando di aprirgli la cinghietta dell’orologio. «Avevo la doppia sicura, mi sono divincolato e le ho dato una spinta sulla spalla dicendole “Cosa fai?”. Lei si è allontanata velocemente urlandomi che era incinta, mentre io le assicuravo che avrei chiamato i carabinieri. Cosa che ho fatto». La donna, con accento dell’Europa dell’Est, alta circa 1,60 con una lunga treccia castana, indossava una maglietta bianca, dei pantaloni neri e la mascherina a coprirle il volto. E aveva un complice che l’attendeva: «C’era un uomo davanti alla fotocellula del cancello automatico per tenerlo aperto e garantirle la via di fuga», continua Spada. «Aveva capelli scuri ed era alto circa 1,80. Ho pensato di rincorrerli, ma poi ho temuto che ci fosse una terza persona pronta a rubarmi l’auto perché l’avevo lasciata accesa, con le portiere aperte e la chiave inserita. Così li ho persi di vista». È la terza volta che all’ex consigliere di circoscrizione capitano questi episodi: «Ma in questo caso mi hanno seguito fino al garage, all’interno della recinzione di casa mia. Forse mi hanno visto arrivare o forse mi avevano adocchiato poco prima all’autolavaggio e avevano visto che indossavo l’orologio». Nelle altre occasioni Spada è stato avvicinato una volta davanti al cinema Alcione circa due anni fa. E una seconda volta ai giardini di Borgo Santa Croce. «Racconto a tutti questa vicenda per dire ai cittadini del quartiere di stare attenti». •

Maria Vittoria Adami

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