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Orti di Spagna

Siringhe e rifiuti
«Buso del Gato»
terra di nessuno

La zona di Porta Fura (foto Marchiori)
La zona di Porta Fura (foto Marchiori)
La zona di Porta Fura (foto Marchiori)
La zona di Porta Fura (foto Marchiori)

Si può parlare di degrado o di forte disagio sociale. Il risultato non cambia, ed è ben visibile passeggiando in quella fetta degli Orti di Spagna che, passando per via Torretta, collega via Tommaso da Vico al lungadige che arriva a Ponte Catena. La zona a ridosso di quell'arco che, nel complesso delle fortificazioni Porta Catena – Porta Fura, è volgarmente chiamato il “Buso del Gato”, è piena di siringhe e fazzolettini a terra, insieme a rimasugli di lattine e bottiglie di birra o vino.

 

LE SCRITTE in caratteri fascisti si mescolano a tag e immagini colorate che imbrattano i muri. All'inizio del camminamento, arrivando dalla stradina incastonata tra il parcheggio per i dipendenti dell'ospedale nell'ex caserma di Riva di Villa Santa, conosciuta come Quarta Ore, e il vivaio di fronte, ci si imbatte in un giaciglio attrezzato di tutto punto, con tanto di brandina, stereo, scarpe, vestiti, pacchetti di cracker e frutta. Probabilmente ai lettori che ci hanno segnalato la mancanza di controlli su quei bastioni visitati da scolaresche e frequentati da chi va a giocare a calcio nel campetto a pochi metri di distanza, più che la presenza di qualche disperato che trascorre la notte al freddo, preoccupa e infastidisce il cumulo di immondizie e, in particolare, la presenza, piuttosto evidente, di aghi e astucci per siringhe sparsi sul terreno. In una zona, fra l’altro, che opportunamente riqualificata potrebbe essere un gioiello in riva all’Adige.

 

IL SERVIZIO di vigilanza affidato da Palazzo Barbieri alle guardie giurate di Sicuritalia non riesce ad arrivare ovunque, e del resto l'amministrazione comunale ha già precisato che il provvedimento raggiunge solo una parte dei bastioni, da Porta Nuova a San Zeno, dove i controllori fanno i loro giri a partire dal pomeriggio. La mattina, e in altre zone, come appunto gli Orti di Spagna, non resta che confidare in pulizie accurate e nel passaggio delle forze dell'ordine. Nel frattempo è consigliabile fare attenzione a dove si mettono i piedi, attraversando un percorso che, se non fosse per lo scenario poco rincuorante, avrebbe tutte le carte in regola per risultare davvero suggestivo, con un'apertura sull'Adige piena di fascino.

Chiara Bazzanella

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