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Sindaco, la sfida più incerta

Sboarina primo, Salemi seconda, quindi al ballottaggio loro. Ma c’è già un controcanto: Bisinella, Salemi e Sboarina al momento più o meno a pari merito, un po’ dietro il Cinque Stelle. È guerra di sondaggi - commissionati da vari schieramenti e candidati e sui quali circola per ora solo qualche anticipazione “pour parler” - sulle elezioni comunali dell’11 giugno. Quelle elezioni di Verona che appaiono, per la prima volta dopo 10 anni, quanto mai incerte. Lo ha detto anche, a La7, Fabrizio Masia, direttore generale della società di ricerche Emg Acqua, noto per analisi politiche e proiezioni elettorali: Verona, con Palermo, è la città al voto con l’esito più incerto.

In città, comunque, indagini elettorali vengono già fatte girare sottotraccia da vari partiti e movimenti. Che soltanto da qualche settimana, e peraltro in fase di completamento delle liste per il Consiglio comunale e le otto circoscrizioni (termine ultimo il 13 maggio, alle 12), stanno uscendo allo scoperto. Con incontri dei candidati, passerelle in manifestazioni e mercati, e con il «porta a porta». Ha rotto da tempo invece gli indugi Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita, partito d’anticipo già l’anno scorso con la sua candidatura, il suo programma, i suoi candidati. E con l’ambizione di un risultato «a doppia cifra».

Nel tam tam del chiacchiericcio politico scaligero a far discutere è una prima indagine, in mano da un po’ al Pd, che darebbe il centrodestra, per Federico Sboarina, al 30-32 per cento; Orietta Salemi per il centrosinistra (Pd e due civiche) intorno al 20-22, il Cinque Stelle al 18-20 e l’area Tosi tra il 14 e il 16, ma con candidato lui e non Patrizia Bisinella. Anche se girano altri numeri, che sarebbero in mano all’area Tosi, secondo i quali per ora sia Patrizia Bisinella, sia Orietta Salemi che Federico Sboarina sarebbero tutti e tre intorno al 22-23 per cento, e un po’ dietro Alessandro Gennari, del Movimento 5 Stelle.

Ci sono vari però... A cominciare dalla capacità dei candidati in lista di prendere voti - la Bisinella, con amministratori uscenti, ne ha parecchi - ma anche dei partiti di tirare consensi. E il centrodestra (Lega, FdI, Forza Italia) ne ha, di voti, come il Pd. Poi l’incognita 5 Stelle: i sondaggi telefonici (a numeri fissi) toccano persone di età adulta-anziana, mentre i pentastellati prenderebbero tanto anche tra giovani. E c’è Michele Bertucco, di sinistra e civici. È caccia ai voti.

Enrico Giardini

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