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Siamo da capo. Dopo le dimissioni del presidente Riccardo Delfanti, indagato per le vicende giudizia

Siamo da capo. Dopo le dimissioni del presidente Riccardo Delfanti, indagato per le vicende giudiziarie nell'ambito dell'inchiesta della procura sulle assunzioni nelle aziende partecipate del Comune, il "parlamentino" della settima circoscrizione, che comprende San Michele, Madonna di Campagna e Porto San Pancrazio, torna a riunirsi domani sera con al primo punto all'ordine del giorno l'elezione del nuovo presidente. È l'ennesima violta, negli ultimi anni, che la settima si trova in condizioni di difficile governabilità. L'anno scorso è addirittura tornata al voto, sola fra le crcoscrizioni.
In queste settimane, nonostante alcuni tentativi di trovare un accordo di maggioranza che possa dare un governo, i maggiori partiti dovrebbero presentarsi all'appuntamento in ordine sparso proponendo alla presidenza un proprio candidato. Il Pd, sostenuto da sei consiglieri, è stato il primo a rompere gli indugi proponendo alla presidenza la consigliera Cristina Mosconi. Una novità in assoluto tant'è che se venisse eletta sarebbe la prima donna a ricoprire la carica di presidente nella quarantennale storia della settima circoscrizione. «Ho accettato la candidatura», ha detto la Mosconi, «nella convinzione che solo con un'ampia collaborazione tra tutte le forze politiche presenti in consiglio sia possibile dare risposta ai bisogni dei nostri cittadini».
Si va verso le larghe intese? Difficile dirlo ma sembra proprio di no. La Lista Tosi con il vicepresidente Giorgio Gugole e quattro consiglieri, uno di Forza Italia e una della Lega Nord , sembra intenzionata a proporre un proprio candidato o formare una maggioranza con la lista di Daniele Perbellini. «Il nome del presidente per noi non è importante», spiega Gugole, «abbiamo sostenuto Delfanti dimostrando di essere aperti a qualsiasi soluzione che assicuri governabilità e stabilità. Il Pd, tuttavia, ancora una volta, anziché aprirsi al confronto, ha assunto una posizione autoreferenziale guardando a se stesso e ai propri interessi di bandiera. Ne prendiamo atto e lavoreremo a una soluzione tesa a ricomporre quella maggioranza di centrodestra - Lista Tosi, Lega Nord e Forza Italia e i Cittadini per la Settima - confortati dal fatto che in questi venti giorni abbiamo risolto più problemi che in un anno di presidenza del Pd. Se non sarà possibile continueremo a fare opposizione seria e costruttiva».
Un'apertura nei confronti della lista Cittadini per la Settima dell'ex presidente Daniele Perbellini? Vedremo. «Abbiamo preso atto che il Pd vuole sostenere un proprio candidato», dice lo stesso Perbellini, «noi cercheremo di trovare degli alleati che possano finalmente sbloccare la paralisi in cui versa il consiglio e formare una maggioranza solida e stabile». Il Movimento 5 Stelle come in passato non fa accordi ma lancia una propria candidatura.
Ma vediamo cosa potrà succedere alla prima seduta. In base alle nuove norme del regolamento l'elezione deve avvenire a scrutinio segreto con una maggioranza di due terzi dei 18 consiglieri in carica. Poi se nelle altre votazioni non viene eletto il presidente, si procede a una quarta votazione di ballottaggio fra i due candidati più votati nella terza e risulterà eletto chi ha avuto il maggior numero di consensi, oppure in caso di parità il candidato più anziano di età.

Luciano Purgato

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