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GIOCHI PERICOLOSI

Si sdraiano sull’asfalto in via Santa Chiara e aspettano l’arrivo delle auto

Automobilista allerta la polizia dopo aver visto una ragazzina in piena notte
Via Santa Chiara dove un automobilista ha segnalato una ragazzina sdraiata di notte in mezzo alla carreggiata
Via Santa Chiara dove un automobilista ha segnalato una ragazzina sdraiata di notte in mezzo alla carreggiata
Via Santa Chiara dove un automobilista ha segnalato una ragazzina sdraiata di notte in mezzo alla carreggiata
Via Santa Chiara dove un automobilista ha segnalato una ragazzina sdraiata di notte in mezzo alla carreggiata

Sdraiata in mezzo alla strada ad attendere fino all’ultimo il rumore di un’auto in arrivo. Quindi lo scatto in piedi, per evitare di essere travolta. Un rischio inutile, per dimostrare che? d’essere coraggiosa, sfrontata, sprezzante del pericolo? Cosa?

 

Era l’una e mezza di venerdì, la zona è quella in fondo a via Santa Chiara, nei pressi dell’ingresso posteriore del teatro Romano. Quattro ragazzini, che dalla descrizione potrebbero avere circa 14 anni, sono sulla strada. Un automobilista passa e vede che una del gruppo, una giovane, si sdraia a terra, si corica in mezzo alla carreggiata, con le ginocchia piegate.

 

«Subito non ho capito cosa volesse fare», dice il testimone, «poi mi sono reso conto che s’era sdraiata a terra ad aspettare che arrivassero delle auto e schizzare dunque in piedi all’ultimo», spiega Gianpaolo Carbe’. L’uomo che era, dice, alla ricerca di un poca di frescura diretto alle Torricelle alla guida della sua cabrio, frena, accosta. «Ho gridato ai ragazzini di non fare stupidaggini e di andare via, ma non mi hanno ascoltato, non mi davano proprio bado. Io parlavo, ma era come non esistessi. Allora ho detto loro che avrei chiamato la polizia e che avrei fatto un video, ma anche questo è stato lettera morta. Ho preso il telefonino ed ho iniziato a riprendere, e solo allora si sono allontanati. Ho fatto sei secondi di video, perchè ci ho messo tanto a prendere il telefono, sbloccarlo, spostarmi dalla strada. Volevo avere la prova di quello che avevo visto per le forze dell’ordine. Io ho fatto il giro dell’isolato ed ho chiamato il 113. Poco dopo è arrivata una pattuglia, siamo tornati sul posto, ma dei ragazzini non c’era più traccia. Ho mostrato il materiale che avevo registrato ai poliziotti, poca cosa ma potrebbe servire per rintracciare la ragazzina ed avvertire i genitori».

 


«Io non so cosa spinga un giovane a rischiare la vita così, senza contare che se un disgraziato automobilista poi lo dovesse investire passerebbe guai seri. Mi domando anche come possano i genitori lasciare che ragazzini così giovani siano in giro all’una e mezza di notte senza un controllo. A me vederli così spavaldi, così incuranti di quello che stavano facendo, come fosse qualcosa di normale, mi ha fatto riflettere molto».

 

La sfida del pericolo, l’adrenalina che sale sono sensazioni eccitanti, ma alle volte il rischio è quello di perdere la vita. O di farsi male, magari precipitando dall’alto, come già è accaduto in passato alla funicolare, o a Castel Vecchio.

Alessandra Vaccari

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